Amnistia per reati fino a 4 anni di Francesco La Licata

Amnistia per reati fino a 4 anni Varata dal Consiglio dei ministri per alleggerire gli arretrati della Giustizia Amnistia per reati fino a 4 anni Sono esclusi quelli politico-amministrativi ROMA. Il Consiglio dei ministri ha approvato, ieri mattina, il disegno di legge sull'amnistia presentato dal ministro di Grazia e giustizia Giuliano Vassalli. Contestualmente, è passata anche la proposta di modifica costituzionale dell'art. 79 della Costituzione che ne disciplina la concessione. Il provvedimento che, prima di giungere alla firma del Presidente della Repubblica, dovrà essere discusso ed approvato dal Parlamento, copre i reati commessi entro il 28 luglio di quest'anno. Lo spirito che muove la decisione del governo è quello di alleggerire il carico degli uffici giudiziari e soprattutto delle preture che, per effetto dell'entrata in vigore del nuovo codice, si ritroveranno invase da milioni di fascicoli che riguardano prevalentemente la microcriminalità. L'amnistia sarà estesa a tutti i reati non finanziari, puniti con la pena detentiva non superiore al massimo di quattro an¬ ni. Esclusi, invece, quelli politico-amministrativi, come peculato e corruzione. Il provvedimento di clemenza non è stato accompagnato, come accaduto nelle precedenti occasioni (anni 1978, '81 e '86), da un indulto. L'esclusione è stata provocata proprio dalla natura degli obiettivi che il governo intende j raggiungere. «L'indulto — ha spiegato Vassalli — incide soltanto sulla pena e non elimina la necessità di definire i procedimenti in corso». Il disegno di legge è composto da sei articoli (otto erano nella proposta iniziale di Vassalli emendata dal Consiglio dei ministri) e si differenzia dai precedenti. E' stato necessario, per esempio, elevare il tetto (quattro anni e non tre come prima) del massimo di pena proprio per farvi rientrare la maggior parte dei reati di competenza dei pretori e venire in soccorso al nuovo codice. Anzi, ne sono stati inclusi alcuni che prevedono pene superiori, come la rissa aggravata, la violenza a pubblico ufficiale, la truffa aggravata e la violazione di domicilio aggravata. Di contro, però, a salvaguardia dei cosiddetti «interessi protetti», dall'amnistia sono stati esclusi alcuni reati che pure sarebbero compresi nella pena di quattro anni. L'art. 2, infatti, nega il beneficio ai reati contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali e altri che possono destare particolare allarme sociale, come le lesioni colpose gravi determinate da infortuni sul lavoro. Stessa sorte per quelli urbanistici «gravi» e per quelli che riguardano l'inquinamento. Escluse anche alcune ipotesi in materia di stupefacenti, come la detenzione per uso non personale o lo spaccio di modica quantità di droghe leggere. Una novità è costituita dal fatto che dell'amnistia, contrariamente al passato, potranno usufruire tutti, anche quelli che hanno precedenti penali. Anche questa è una necessità derivata dalla scarsa efficienza della macchina giudiziaria. «La magistratura — ha detto Vassalli — non sarebbe stata in grado di reggere l'onere insostenibile di dover richiedere i carichi pendenti per tutta Italia». Che ne sarà dei reati finanziari? L'amnistia li esclude, perché di competenza del ministero delle Finanze. Il Guardasigilli, però, non ha nascosto che il problema dovrà essere affrontato: «E' una materia che ci dà preoccupazione, perché sulla magistratura grava il peso enorme di processi minori e insignificanti. Ci auguriamo che l'inconveniente possa essere risolto con rapidità sulla linea della depenalizzazione». Qualcuno ha avanzato l'ipotesi di un provvedimento di clemenza anche per i reati finanziari, ma il sottosegretario Cristofori ha smentito decisamente. Francesco La Licata

Persone citate: Cristofori, Giuliano Vassalli, Vassalli

Luoghi citati: Italia, Roma