«Politica e mafia alleati» di Pierangelo Sapegno

Don Camillo fallisce l'ultima missione Il paese dei fratelli Cervi si ribella al vescovo Don Camillo fallisce l'ultima missione REOQIO EMILIA DAL NÒSTRO INVIATO «Sono andati al catechismo i bambini?». Bianca Galeotti s'al • za in piedi, smette di mungere e rovescia lo sgabello. Fuori dalla stalla, schiamazzano i bambini. «Tutti battezzati. E vanno al catechismo», dice lei. «Ma perché non andate da quelli che stanno in alto, anziché venire da noi che lavoriamo tutto il giorno?». Il padre cappuccino ha la faccia piena e parole buone. Va in giro a parlare con la gente, la cerca nei campi e nelle case, bussa alle porte, entra nelle scuole e nei negozi. «Missioni al popolo», l'hanno chiamate: dieci missionari — cinque suore e cinque cappuccini , spediti in quattro paesi della Bassa «per diffondere il Vangelo». Fra i campi, forse, sarà più facile trovare chi ascolta. E a Campeginc, 4000 anime e un campanile aguzzo nella nebbia, non si vedono ciminiere. E' vero: alle suore e ai padri cappuccini nessuno sbatte la porta in faccia. A Reggio Emilia, dalla Curia, fanno sapere che «questo iavoro procede da tempo, anche in altri posti, e mai qualcuno se n'è stupito». A Campegine, però, il paese dei fratelli Cervi, è scoppiata la polemica. L'altra mattina, lo spazzino ha dovuto svegliarsi più presto del solito. L'hanno mandalo a cancellar le scritte: «Andate in Vaticano», «Più sesso meno Messe», «Le suore in topless». Campegine è un paese rosso (68 per cento di voti comunisti) e poco religioso: «Il 35 per cento dei funerali si svolge con rito civile», informano in Municipio. Altri dati, dai giornali locali: c'è la più alta percentuale di ragazzi esonerati dall'insegnamento religioso della provincia reggiana, e solo 8 abitanti su cento vanno regolarmente a Messa. Allora, il lavoro qui, per padre Ilio, o per padre Antonio Montorsi, che guida i 10 missionari, magari dev'essere più difficile. Nella frazione di Lora, il padre cappuccino è passato per invitare la gente alla lettura del Vangelo, mercoledì sera, nella casa di Luciano Melloni, che ha la sala grande affacciata sull'aia, dove ci si può stare in tanti. Ma Bianca Galeotti, 62 anni, gli ha detto di no. «Bisogna volersi bene tra di noi», le ha risposto il padre. E lei: «Il bene io lo trovo in casa, non fuori. Voi avete cambiato la religione, usate Dio come strumento. Io sono cattolica a modo mio». Gigliola Dolci, lì accanto. Il padre: buongiorno, signora. Risposta della signora Dolci, senza troppi preamboli: «Io credo in Dio, ma non sono democristiana». Ho capito, comunista. «Sì. Però non parliamo di politica perché non me ne intendo. Io vengo da una famiglia povera e non mi sembra giusto dare il voto ai ricchi. Faccio del bene, nessuno esce da casa mia senza un piatto di minestra». Va in Chiesa? «Sì. non tanto. Lavoro da una vita, non ho tempo. Ma quando mio figlio sta male mi rivolgo a Dio. Ci credo, ò vero». Anselmo Passoli, 70 anni, è piegato sull'orto. «A Messa? Qualche volta. Ci andavo quand'era viva mia moglie. Adesso son per me, son da solo. Lei è calata, è morta che son vent'anni. Non ho più tempo. Il mio mondo è il lavoro, devo pulire la casa, badare a me. Poi, se Dio è dappertutto vedrà quello che faccio». Il padre gli ha chiesto di andare dai Melloni mercoledì sera e sabato alle 15,30 in Chiesa, alla messa. «Dai Melloni? Forse una mezz'ora. Alle 10 vado a letto, sto bene da solo. I Ma che importanza ha? Io non ho mai fatto male a nessuno Sono del '19. Ho fatto la guerra dal primo minuto all'ultimo secondo. Prima Francia e Grecia, poi Russia. Ma almeno sono tornato. Che cosa volete che conti la Messa...». Nella scuola comunale. Terza media, sezione A. Tu credi in Dio? Vincenzo Virga: «No». Perché? «Non credo che il mondo sia cominciato da lui». E chi l'ha creato, allora? Il bambino a disagio, scova un sorriso: *Non so». Alla sera, a casa di Renata Manghi Cocconi, ci sono 12 persone, e una suora. Il marito. Fausto, invece, se ne va a giocare a scacchi: «Non sono d'accordo con questo tipo di proselitismo. Mi dà anche fastidio». A casa dei Melloni, invece, sono in tanti. La sala grande e piena di gente, qualcuno sta fuori nel corridoio con i bimbi in braccio. Non c'è posto per i giornalisti, però. Luciano Melloni, a muso duro: «A casa mia, il padrone sono me Qui si legge il Vangelo, voi non venite qui pur questo. E allora non ci entrate». Anche don Angelo, il parroco, sbatte la porta in faccia. «Scusate, è meglio cosi». E' sceso il buio. Il campanile è sparito nella nebbia. Pierangelo Sapegno Un viale nella pianura emiliana, dove i missionari fanno opera di conversione

Luoghi citati: Campegine, Emilia, Francia, Grecia, Reggio Emilia, Russia