La nave libica
La nave libica La nave libica Andreotti: buon viaggio DeMichelis: tutta propaganda PARIGI. Il ministro degli Esteri Gianni De Michelis è intervenuto ieri sulla vicenda libica, parlando con i giornalisti a Parigi, al termine della seduta plenaria dell'Unesco. Il ministro, in aula, era seduto proprio accanto al delegato libico, ma non gli ha mai rivolto la parola. «L Italia — ha detto De Michelis ha assunto da tempo una posizione ferma e precisa sull'argomento, e il governo non intende rimetterla in di scussione Sulla questione specifica della nave di Napoli, pos so dire che vi sono regole del gioco da rispettare, visti da chiedere. Il governo libico non ci aveva certo parlato di una nave in arrivo con ottocento suoi cittadini. E comunque questa non mi sembra una vicenda che meriti un'attenzione eccezionale. Anzi, vi si sente un certo sapore di propaganda...». Sulla questione «Garnata» ha parlato a Venezia, dove era intervenuto al congresso della Uil, anche Giulio Andreotti' «I 200 cittadini libici che avevano espresso il desiderio di vedere e visitare i luoghi dove morirono i loro familiari sono stati rego¬ larmente ospitati in Italia — ha precisato il presidente —. Poi è arrivata questa nave, con altri 800 libici di cui nessuno sapeva niente, neanche il loro ambasciatore. In ogni caso, oggi ripartono. Buon viaggio». L'Associazione italiani rimpatriati dalla Libia, intanto, ha espresso «sconcerto» per l'intera vicenda. «Nel '70 Gheddafi, dopo averci chiamato fratelli, confisco i nostri beni e ci costrinse a lasciare il Paese — dice Giovanna Ortu, presidente dell'associazione —. L'anno prossimo ricorderemo i 20 anni della nostra espulsione con una manifestazione: in quell'occasione il governo libico sarà altrettanto democratico e generoso da consentirci di rientrare per pregare sulle tombe dei nostri cari? Giustamente ha concluso la Ortu — l'Italia respinge le pretese libiche sulla base dell'accordo del '56 e altrettanto giustamente noi chiediamo al governo il rispetto di quello stesso trattato, che garantiva tra l'altro piena disponibilità dei nostri beni, che an cora non ci sono stati indennizzati». Ir. i.l
Persone citate: Andreotti, De Michelis, Gheddafi, Gianni De Michelis, Giovanna Ortu, Ortu
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