Assassinato

Assassinato Assassinato Un collega di lavoro: «L'hanno chiamato E' uscito dall'ufficio, un killer gli ha sparato» PADOVA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il piccolo Gianmaria, due anni, è in braccio alla madre e piange. Tanta gente in casa non l'ha mai vista. Lui vuole stare solo con la mamma. E Giuliana Nalctto, 31 anni, fa di tutto per | non spaventarlo: trattiene le ; lacrime e quando lo guarda gli sorride. La vedova di Roberto Ceccato, il tecnico padovano ucciso a Tripoli, non vuole sa! perne di andare in un'altra ! stanza. Vuole rimanere li, tra il ■ viavai di giornalisti, per avere I «qualche altra notizia su questa I morte assurda». Nella modesta abitazione di Campo San Martino, dove abi! tano 1 genitori della vittima, il padre di Roberto, Francesco , Ceccato, 60 anni, ex guardia municipale, racconta: «Roberto | era in ufficio, hanno suonato 1 alla porta, lui è sceso e l'hanno ucciso». Siccome questa ricostruzione non trova riscontro ] tra le notizie ufficiali che, tramite agenzia di stampa, provengono dalla Libia, quando il cronista cerca di sapere la fonte della clamorosa informazione. si sente rispondere da una zia \ della vittima: «Noi abbiamo ,' parlato solo con la Farnesina e I con la Facco, la ditta». Adesso il problema principale è cosa (are. Ieri sera erano ancora in corso i contatti con Roma, con i funzionari del ministero degli Esteri. I parenti di Roberto vogliono andare a Tripoli. Vogliono riportare subito in [latria la salma del loro con- , giunto. Ci vuole andare, soprattutto, la moglie Giuliana: «Ho vissuto a Tripoli con mio marito dall'80, appena sposati, fino a quando non sono tornata in Italia, due anni fa, quando ero incinta di Gianmaria. Devo essere onesta: li io e mio marito siamo stati bene. Poi anche io, da qui, con tutte le notizie che vedevo in televisione che riguardavano là Libia, ho iniziato a preoccuparmi, come i nostri genitori. Ma Roberto quando veniva a casa e tutte le volte che telefonava, lo faceva ogni due giorni, ci tranquillizzava». L'ultima volta che i familiari hanno visto Roberto Ceccato è stata alla fine di agosto. Il tecnico era tornato a casa in ferie per alcune settimane. Un po' di riposo, tra i familiari, ma soprattutto aveva collaborato con geometra e muratori al restauro della casa che aveva comprato a San Giorgio in Bosco, nella Bassa padovana, un paesino vicino a Campo San Martino «Roberto — ricorda" la giovane vedova — aveva telefonato quattro giorni fa. Tranquillo come al solito, voleva sempre sentire la voce di Gianmaria. Per questo figlio stravedeva». Davanti al bar centrale del paese, ci sono anche due giovani libici. Col cronista non vogliono parlare. Anche se qui i libici sono quasi di casa. «Sono bravi ragazzi interviene l'anziano barista . vengono qui a spese della ditta Facco, per imparare il mestiere». L'impresa padovana (circa 1000 dipendenti! è infatti un'azienda leader nel settore degli impianti per l'allevamento del pollame. La Facco ha anche due succursali in Libia: una a Bengasi e l'altra a Tripoli. Qualcuno dice che la «vera» ricostruzione del delitto sarebbe arrivata qui proprio da un collega di lavoro di Roberto che ha telefonato ai familiari. [a. f.)

Persone citate: Ceccato, Facco, Giuliana Nalctto, Roberto Ceccato