Strage processo a Bologna

Assolti politici e 007 e lieve pena a Cutolo per la vicenda Cirillo Napoli, accolte le tesi del pm Assolti politici e 007 e lieve pena a Cutolo per la vicenda Cirillo NAPOLI. Sei ore t mezzo di camera di consiglio per una sentenza che molti hanno definito «scontata». Il caso-Cirillo, l'intreccio oscuro tra camorra, servizi segreti e istituzioni delineato dai giudice istruttore Carlo Alemi, si smonta sotto una raffica eli assoluzioni. Soltanto cinque dei quindici imputati sono stati condannati. E tra di essi c'è Raffaele Cutolo. Assolto dall'accusa di estorsione legata a tangenti e favori ottenuti come «mediatore» per la liberazione dell'ex assessore regionale de Ciro Cirillo sequestrato dalle Br, il boss dovrà scontare due anni e dieci mesi di reclusione per il tentativo di ricatto attravero il falso documento pubblicato daU'ttaird e del quale è ritenuto l'unico autore. All'apertura della 41a udienza il boss della nuova camorra aveva dichiarato: «Sono anni che trascino le catene per colpe commesse da altri. E allora è giusto che Cutolo venga condannato e lo Stato sia salvo». Alle 17,20 nell'aula semideserta di Poggioreale, la sentenza del Tribunale che ricalca in larga misura le richieste del pubblico ministero Alfonso Barbarano, il quale nella sua requisitoria aveva smantellato le conclusioni cui era giunto il giudice istruttore. Ed il commento di Alemi sulla sentenza non nasconde spunti polemici: «So di aver agito con serietà e professionalità e quindi non ho che da rispettare le decizioni del tribunale — ha detto —. Certo qualunque cittadino avrebbe preferito che qualche punto fosse stato chiarito meglio». Il giudice, su cui pende un procedimento disciplinare davanti al Csm per aver definito «inattendibili» le dichiarazioni di testimoni politici senza averli però incriminati, non si mostra pentito: «Se dovessi rifare l'ordinanza la rifarei uguale». Ma le tesi di Alemi non hanno trovato riscontro nel p.m., secondo il quale alle trattative che condussero alla liberazione di Cirillo, rapito dalle Br il 27 aprile dell'81 e rilasciato il 25 luglio successivo, furono estra¬ nei esponenti della de, contribuirono nel rispetto delle leggi i «servizi», parteciparono a pieno titolo i familiari. E il tribunale gli ha dato ragione con poche eccezioni e una sola sorpresa. Contro l'opinione del p.m. che ne aveva sollecitato l'assoluzione, sono stati condannati l'ex direttore del carcere di Ascoli Piceno, Cosimo Giordano, e altre tre guardie del penitenziario (Rosario Campanelli, Salvatore Cocco e Giorgio Manca), accusati di aver alterato i registri per coprire il via vai di emissari venuti a chiedere l'intercessione di Cutolo: dieci mesi di reclusione per il primo, otto per gli altri, con il beneficio della sospensione della pena. «Perché il fatto non costituisce reato» è stato invece assolto l'ex direttore del carcere di Palmi, Giovanni Salamone. Assolti con varie formule anche il «pentito» Giovanni Pandico, l'ex legale di Cutolo, Errico Madonna, e il camorrista latitante Corrado Iacolare. Prosciolto «per prescrizione» l'ex direttore dell'Unità, Claudio Petruccioli, la giornalista Marina Marasca e Luigi Rotondi, l'uomo accusato di aver fornito alla cronista il documento poi pubblicato dal quotidiano comunista sulle visite «eccellenti» ad Ascoli. Cade così l'imputazione di diffamazione. Il non doversi procedere per mancanza di querela è il verdetto per l'ex questore di Napoli, Walter Scott Lecchi, e il vicequestorc Ciro Del Du<~a. '• v iti a giudizio nor ■ rire big' -enti trovati uua > aM',,,.' ut Cutolo durante una perquisizione. Soddisfatto il pubblico ministero: «Il caso Cirillo forse esiste, ma sicuramente in misura minore di quella prospettata dai giornali». E soddisfatto e anche Ciro Cirillo: «Finalmente la strumentalizzazione è finita». Di tutt'altro avviso l'avvocato Sergio Pastore, legale di Petruccioli, che definisce «formale» una sentenza «conforme ad un procedimento condotto all'insegna della rinuncia». Mariella Cirillo

Luoghi citati: Ascoli, Ascoli Piceno, Napoli, Palmi