Primo scontro
Primo scontro Primo scontro // «patteggiamento» negato per i vecchi processi ROMA. Il «difetto» più macrosocopico di questo nuovo codice è che mette in risalto, implacabilmente, tutti i «guai» che la giustizia ha accumulato nel corso degli anni, senza che siano mai stati affrontati e risolti. Non era forse noto che l'organico dei magistrati non è sufficiente, tanto che spesso il Csm ha dovuto dibattere i problemi di sedi «poco attrezzate»? E i dattilografi? Si sapeva che non bastano. Come era risaputo che, dal punto di vista dei locali, molti distretti giudiziari già da tempo avevano denunciato gravi carenze. Insomma, forse la macchina della giustizia non era pronta ad affrontare una «rivoluzione» tanto importante ma anche onerosa. Le cronache del giorno dopo insistono sulle carenze strutturali: in moltissimi uffici il nuovo codice è rimasto praticamente inapplicato a causa della impossibilità materiale di amministrare la giustizia. Si va de lineando sempre più il divario tra gli uffici del Nord e quelli del Meridione. A Bari segnalano che i Gip (Giudici per le indagini preliminari) non hanno se¬ de e la Procura presso la Pretura non ha mobili. Analoghi problemi nelle sedi di Lecce e Taranto. A Foggia non si celebreranno processi fino al 3 novembre, in attesa della sede, tranne che per imputati detenuti e qualche «direttissima», ma in locali di fortuna. Il blocco giudiziario, questa volta per carenze di organico, è annunciato anche a Campobasso. A Catanzaro l'ufficio del Gip è rimasto deserto: un magistrato era ammalato, l'altro «rattoppava un buco» in Tribunale. Palmi e Locri sono ferme da tempo: al Gip un solo giudice: l'altro è in ferie. Messina ha ricevuto in tutto dodici sedie, due armadi e due studi e, per errore, i moduli di Lanciano, Oristano e Monza A Catania la Procura della Pretura dispone di una sola stanza. Non sta meglio Palermo che i locali li ha trovati, si fa per dire. Sono stanze, «in comproprietà» con l'Ente Acquedotti, completa mente spoglie e senza arredi. Ma ciò che inquieta di più i magistrati é la mancanza di misure di sicurezza adeguate;. Il palazzetto e infatti al centro del ! ;, mercato del Capo e i commercianti, invitati a sloggiare, non intendono muoversi se non avranno assegnati altri spazi. Ma non sono soltanto i problemi pratici ad ostacolare il successo del nuovo codice. Ci sono anche quelli «di contenuto». Alcune preture processano secondo il vecchio rito, altre no. 11 dubbio se il «patteggiamento» debba essere ammesso anche nei procedimenti antecedenti al 24 ottobre continua a farla da padrone. A Cagliari ieri un pretore ha detto «no», motivandolo e respingendo una questione di legittimità costituzionale: «L'inapplicabilità del patteggiamento — dice il pretore Valerio Cicalò — ai dibattimenti già avviati si giustifica con la impossibilità di soddisfare l'esigenza di evitare, con un rito alternativo, il dibattimento stesso». E la cosiddetta disparita di trattamento? Spiega il magistrato: «Non è in contrasto col princi pio di eguaglianza un tratta! mento differenziato per una ; stessa categoria di soggetti ma in momenti diversi, giacche lo , stesso trascorrere del tempo | costituisce di per sé. secondo la Corte costituzionale, un ele; mento differenziatore» Ma le polemiche non sono destinate ad esaurirsi. A Perugia due av: vocati hanno proposto. tr:> i | motivi di appello, una eccezione di incostituzionalità per il fatto che la loro proposta di «patteggiamento» è stata respinta [f. 1. 1.]
Persone citate: Valerio Cicalò
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