Guarita da un miracolo
Guarita da un miracolo Una donna a Brescia: vinsi il cancro pregando una suora Guarita da un miracolo La Chiesa lo riconosce dopo 46 anni BRESCIA. «Pronto, signora Milesi?». «Si sono io». «Signora è lei la miracolata? E' lei quella bimba di dodici anni che nel 1943, secondo i medici, avrebbe dovuto morire di cancro e che, invece, è sopravvissuta per intercessione di madre Annunciata Cocchetti, suora fondatrice dell'ordine delle Dorotee di Cemmo, venerata in Valcamonica come una santa?». «Sì, sono proprio io». Il 18 ottobre scorso nella casa di Hortolomea Milesi, detta Kortolina, di anni 59, maestra elementare in pensione, squillò il telefono. All'apparecchio le suore dorotee di Roma. «Guarda Lina che è stato riconociuto il miracolo, godi di questo». Cosi mi han detto le suore, racconta Bortolina. Dopo 45 anni la commissione medici, della Congregazione per le cause dei santi ha riconosciuto definitivamente la «validità del miracolo» toccato in piena guerra a quella bimba di seconda media. Che cosa ha fatto, signora, quando ha saputo che il miracolo era stato riconosciuto co me tale? «Ho pianta di gioia. Io l'ho sempre saputo che era sta to un miracolo, ho sempre sa puto che le preghiere rivolte ad Annunciata Cocchetti avevano portato alla mia guarigione. E nel maggio scorso è stata anche dichiarata venerabile...». Bortolina Milesi ricorda: «Avevo un gran dolore alla pancia, era il gennaio del 1943, e i dottori mi avevano aperto l'addome. Trovarono diramazioni del male nell'utero e nell'intestino. Allora dissero a mio papà: si prenda cura degli altri suoi due figli perché per questa non c'è più nulla da fare. Mi portarono a casa e io ricordo che pregavo, mentre soffrivo. E, dopo nove giorni, il male era passato». Ma signora, non è possibile che i medici si fossero sbagliati nella diagnosi? «No, no. Mio papà disse al medico che mi aveva visitato: venga a vedere dottore. E un giorno il dottore arrivò per una visita alla non na. Mio papà lo portò in casa e il professore disse: "Non sei morta? Qui c'è un miracolo!"». Che cosa dissero di lei in paese? «Per un po' mi chiamarono la miracolata, veniva gente in casa a vedermi. Col passare degli anni la cosa venne un poco dimenticata Io per un anno intero dopo il miracolo andai a pregare sulla tomba di Annunciata Cocchetti. E pensai anche di farmi suora...». Lei non si è sposata, è forse un voto? «No, avrei dovuto sposarmi, ma i miei genitori avevano dei problemi di salute, cosi rimasi vicina a loro». Ha mai visto qualche altro miracolo? «No, sono andata diverse volte a Lourdes, a Fatima, sono sempre stata vicina alle suore, ma miracoli con i miei occhi non ne ho visti. Ma sapesse cosa si prova a riceverlo il miracolo!» Signora Bortolina, lei è felice? «Ho avuto i miei guai come tutti, ma sono soddisfatta della vita, sono serena». Allora è miracolata due volte... «Forse e vero, si, è proprio cosi». Maurizio Lucchi
Persone citate: Cocchetti, Maurizio Lucchi, Milesi, Valcamonica
Luoghi citati: Annunciata Cocchetti, Brescia, Roma
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