«Gigliola vuole morire»

«Gigliola vuole morire» I periti: fuori carcere per curarsi «Gigliola vuole morire» SAVONA DAL NOSTRO CORRISPONDEN1E «Le condizioni di salute della signora Gigliola Guerinoni, da noi visitata, appaiono alterate per la presenza di una patologia psichica di rilevante entità»: è la conclusione dei professori Giacomo Canepa e Andrea Lomi, entrambi di Genova, ai quali i difensori dell'imputata, Alfredo Biondi e Mirka Giorello, hanno affidato la perizia. Gli avvocati hanno deciso di stringere i tempi. Stamane presenteranno a Savona l'istanza di arresti domiliari a Pian Martino di Dego, in Valbormida, dove si sono trasferiti in questi giorni Ettore Gerì, il convivente di Gigliola, e la figlia Soraya. Nel carcere di Imperia, dove sta scontando la pena a 26 anni inflittale dalla Corte d'assise di Savona per l'uccisione di Cesare Brin, la Guerinoni è la copia sbiadita della donna fatale che si muoveva con sussiego tra carabinieri e avvocati nell'aula del palazzo di giustizia «E' sbagliato credere che si stia tentando di far uscire dal carcere la Guerinoni solo per motivi umanitari spiega l'avvocato Alfredo Biondi —. In cella è rinchiuso un essere umano che non appare più in grado, come prescrive il codice, di collaborare alla sua difesa, che è crollato ben oltre quella che può ritenersi !a "giusta punizione"». Gigliola Guerinoni è in carce¬ re dal 1° settembre di due anni fa. La documentazione clinica del carcere conferma che la detenuta è sottoposta a trattamenti a base di psico-farmaci e a continua sorveglianza «stante l'elevato rischio suicidiario». I professori Canepa e Lomi, nella perizia che hanno consegnato ieri ai difensori, sostengono che la depressione della Guerinoni, perdurando da due anni, «non può essere ormai considerata reattiva, ma ha modificato, e sta tuttora modificando, la psiche della detenuta in modo tale da trasformarsi in una psicosi depressiva cronicizzata». I due specialisti sono arrivati alla conclusione che la Guerinoni possa essere curata soltanto fuori dal carcere. L'avvocato Biondi si dice molto preoccupalo dopo aver appreso dalla perizia che «dal punto di vista clinico si può ritenere che soltanto un intervento psicoterapsutico effettuato in ben diverse condizioni ambientali possa modificare l'evoluzione del quadro psicopatologico rilevato». Aggiunge: «Lasciare ancora la Guerinoni in cella significa farla impazzire. Ogni giorno in più tra le sbarre incide negativamente sulla sua patologia». L'avvoca| to Mirka Giorello oggi sarà a Imperia, a informare la Gueri noni che l'istanza per gli arresti domiciliari è stata presentata. «E per aiutarla a sperare», dice. Ivo Pastorino

Luoghi citati: Genova, Imperia, Pian Martino Di Dego, Savona