Tutti in fila dal cardinal Poletti di Fabio Martini

Tutti in fila dal cardinal Poletti Per le elezioni a Roma, interviste di Craxi e Occhetto a «Famiglia Cristiana» Tutti in fila dal cardinal Poletti Amendola, Garaci: caccia ai voti cattolici ROMA. Il pellegrinaggio è iniziato ai primi di settembre. Alla porta del cardinal Poletti hanno bussato politici di quasi tutti i partiti: socialisti, democristiani, missini, verdi. Ma per un mese e mezzo dalle mura del palazzo del Latcrano nulla e trapelato: protagonisti e contenuti degli incentri sono rimasti rigorosamente segreti. L'unico che ha provato a farsi un po' di pubblicità, il consigliere missino Domenico Gramazio, è stato colpito dai «fulmini» dell'Avvenire: il comunicato stampa di Gramazio è stato definito «scorretto» e «basso». La sorpresa è arrivata ieri. Un incontro che doveva rimanere segreto (e che invece e stato svolato da un'agenzia di stampa), ha ricevuto uh trattamento più benevolo da parte del Vicariato. Si tratta del colloquio tra Ugo Poletti e il pretore in aspettativa Gianfranco Amendola, capolista dei verdi alle elezioni romane del 29 e 30 ottobre. Amendola, in prima battuta, si è limitato a commentare la notizia cosi: «Io queste cose non le posso dire ufficialmente». Alcune ore dopo, il leader verde ha diffuso un comunicato egualmente ambiguo: «Secondo indiscrezioni trapelate in ambienti cattolici, ieri avrei incontrato il cardinale Poletti. La notizia non è vera. Voglio comunque precisare che se avessi incontrato o incontrassi il cardinale Poletti, si tratterebbe ovviamente di un incontro del tutto personale, e sarebbe scorretto strumentalizzarlo». Amendola, dunque, smentisce con chiarezza una sola cosa: di aver incontrato il vicario del Papa nella giornata di domenica. E d'altra parte dal palazzo del Latcrano, sede della diocesi, non arrivano smentite. Monsignor Franco Camaldo, segretario di Ugo Poletti, si limita a dire che «Sua Eminenza riceve in udienza privata tutti coloro che lo chiedono, ma da parte nostra non c'è mai alcuna comunicazione». L'assenza di una smentita netta sull'incontro tra Poletti e Amendola autorizza due inter- rogativi: perché, a differenza degli incontri precedenti, la notizia dell'abboccamento Poletti-Amendola è filtrata? Il cardinale e l'ex pretore hanno forse gettalo le basi di un dialogo post-elettorale tra la diocesi di Roma e il mondo ambientalista? Due episodi lo confermano: giovedì scorso il presidente delle Acli, Bianchi, ha organizzato un forum sull'ambiente, invitando proprio i leader della lista verde per Roma Amendola e Rutelli. E poi c'è la significativa dichiarazione di voto del direttore della Caritas monsignor Di Liegro a favore di Adolfo Sansolini, capolista verde in una delle circoscrizióni. Le indiscrezioni sull'incontro con Amendola, hanno indotto ieri il capolista de, Garaci, a far sapere che anche lui, il 30 settembre alle 10,30, si è incontrato con Poletti e che il colloquio non fu reso noto «per rispetto verso il cardinale». Una rivelazione «postuma» che ha provocato il sarcasmo della Voce Repubblicana: «Non era il caso che Garaci facesse sapere in tutta fretta di essere stato ammesso all'omaggio vicariale». Ieri, intanto, il cardinale Poletti, insieme a 7 dei 9 vescovi ausiliari della diocesi, è andato in Vaticano dal Papa. Nessuna indiscrezione è trapelata. Una cosa comunque è certa: mai come in queste elezioni romane c'è incertezza sul voto dei cattolici. Sul tema intervengono, in due interviste rilasciate a Famiglia Cristiana, anche Occhetto e Craxi. «Al cattolico — sostiene il primo — non diciamo semplicemente che deve votare comunista. Ma sappiamo che esiste per il cattolico il problema del suo rapporto particolare con la politica, con le questioni sociali e gli chiediamo di verificare con noi questo rapporto di coerenza tra valori e comportamenti». Craxi sostiene che «quello che viene chiamato il vincolo dell'unità politica dei cattolici non è altro che la violazione del principio della libertà politica dei cattolici». Fabio Martini

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