Krenz suspense sulla Presidenza di Tito Sansa

Krenz, suspense sulla Presidenza Si riunisce il Parlamento della Ddr Krenz, suspense sulla Presidenza BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO Kgon Kr&nz, il nuovo segretario generale del partilo comunista, assumerà oggi - - salvo sorprese dell'ultima ora i pieni poteri sulla Ddr. Sarà quando la Volkskammer, il Parlamento del popolo, lo eleggerà alle cariche di Capo dolio Stato e di capo del Consiglio della difesa. Per il momento, Krenz e l'unico candidato. La sorpresa, considerata «altamente improbabile» ma «non da escludere» da diplomatici occidentali, potrebbe essere la presentazione di un altro I candidato. Sarebbe una mossa tattica per ammansire gli oppositori che diffidano di Krenz. La smania di parlare è esplosa in tutta la Ddr, è irrefrenabile e incontrollabile. Ieri sera a Lipsia c'è stato un altro raduno di decine di migliaia di persone a favore della democrazia. Nel Paese dove fino a una settimana fa tutto «andava bene», d'improvviso tutto «va male». Sembra quasi che tra gli organi d'informazione sia cominciata una gara a chi è più ardito nel criticare. Ncucs Deutschland, organo ufficiale del partito, registra per esempio le denunce di fallimenti di piani di produzione in diverse aziende e le pessime condizioni di lavoro; la Berlinor Zeilung critica «la pessima usanza dell'autoincensamento e della falsificazione delle statistiche»; Neue Zeit riferisce di «aperte dispute sulle condizioni di vita e di lavoro». Soprattutto nelle fabbriche c'è maretta e aria di rivolta contro le angherie sofferte finora dalle maestranze. Sulla Tribune si legge che durante una riunione nella fabbrica Bergmann-Borsig gli operai hanno protestato perche «tutte le manchevolezze sono state sempre attribuito ai sindacati» e si chiede che auesti possano d'ora in poi lavorare indipendentemente senza che la direzione della fabbrica e il partito interferiscano. Il capo dei sindacati Harry Tisch, membro del Politburo, ha dato ragione alle maestranze. Un sindacalista, Achim Vogel, che per anni aveva taciuto, ha denunciato: «Benché la nostra azienda sia indabitata per milioni di marchi, i responsabili ci hanno sempre attribuito successi». A Berlino i seimila operai della fabbrica di attrezzi Wilhelm Piech sono addirittura usciti dal sindacato nazionale e hanno fondato un proprio sindaca- to, il primo nella Ddr. Lo hanno battezzato Reform, reclamando il diritto di sciopero e il diritto di fare almeno un viaggio l'anno all'estero. Tra le centinaia di richieste presentate dai riformisti in decine di riunioni svoltesi in tutta la Repubblica, sono interessanti quelle che propongono un risanamento dell'economia mediante piani di risparmio energetico e la riforma dei prezzi politici. Attualmente, per esempio, la corrente elettrica costa soltanto 60 lire per kilowatt, il che porta a un enorme spreso di energia da parte dei privati, il biglietto del tram costa solo 150 lire (80 lire quello ridotto) e le amministrazioni sono deficitarie, il riscaldamento e centralizzato e non è possibile regolarlo in alcun modo per cui le abitazioni sono costrette a tenere le finestre aperte. «Riduciamo tutti questi sprechi — propongono i riformisti rimettiamo ordine nella nostra economia disastrata». Tra le altre proposte urgenti, adeguare i salari al rendimento (adesso nessuno può venire licenziato e i fannulloni abbondano dappertutto, i piani non vengono rispettati, la qualità della merce è scadente, la distribuzione è capricciosa), permettere l'educazione religiosa, abolire lo studio obbligatorio della lingua russa. Il «dialogo senza pausa» è in corso, diversi sindaci, tra cui quelli di Dresda e di Lipsia, hanno già fissato una volta la settimana una «giornata della porta aperta» per sentire le lamentele e le proposte dei cittadini. «Tutte misure soporifere — lamenta l'opposizione —; vogliamo fatti». I fatti si avranno dopo che Egon Krenz sarà stato da Gorbaciov a Mosca e quando (probabilmente entro la prossima settimana! verrà convocato il comitato centrale del partito. Il plenum dovrà eleggere i tre nuovi membri del Politburo ai posti che furono degli spodestati Honccker, Mittag e Herrmann. Cadranno forse anche altre teste (si fanno i nomi di Mielke, capo della sicurezza, di Stoph, primo ministro, di Axcn, capo della gioventù e di Sindermann, presidente del Parlamento, tutti quasi ottantenni (Mielke ha 83 anni). Dalle scelte del comitato centrale si capirà quale e la forza dei riformisti della provincia e quale quella di Krenz. Tito Sansa

Luoghi citati: Berlino, Ddr, Dresda, Mosca