Il viaggio nell'ignoto comincia da uno specchio di Gabriele Romagnoli

Il viaggio nell'ignoto comincia da uno specchio Al convegno internazionale sull'astrologia a Riva del Garda il tema più discusso è l'«energia vitale» Il viaggio nell'ignoto comincia da uno specchio Un miliardario svizzero ha inventato il labirinto per trovare se stessi RIVA DEL GARDA DAL NOSTRO INVIATO il viaggio nel mistero comincia da uno spacchio. Come a dire: la vera sfida non a conoscere gli altri e il futuro, ma se stessi e il prosante. E' questo il messaggio del tredicesimo convegno internazionale degli astrologi organizzato dai mensile «Astra» a Riva del Garda. Un po' meno aruspici, insomma, e un po' più filosofi, gli astrologi di tino millennio. E l'ignoto di cui vanno alla ricerca ò nascosto non nella stalla, ina nell'anima. La caccia comincia dunque dà uno spacchio, posto all'ingresso del «labirinto energetico». Si tratta di un percorso alla scoperta dall'energia vitale che ciascuno possiede e nasconde. Il suo inventore è Caspar Lutolf. un miliardario svizzero di GÌ anni. Racconta che sei anni fa una voce misteriosa lo sveglio nel cuore della notte e cominciò a riattargli messaggi sul significato dalla vita. E par condensarlo gi\ ingiunse di costruire il labirinto, alla cui realizza zione hanno collaborato 600 volontari. Adesso questo giro a tappe intorno alla propria anima è diventato una mostra itinerante attraverso l'Europa. Nella settimana in cui si è fermata a Riva dal Garda l'hanno visitata più di 1000 parsone. Si sono misurata lo stress infilando i polpastrelli in due ditali collegati a un televisore, si sono fatte fotografare l'aura mistica in una camera oscura, hanno riflettuto sotto il tendone della sala di meditazione. All'uscita hanno annoiato su un foglio le loro impressioni. Quasi tutte entusiasta «Ho sentito in cuffia la voce dei trapassati», scrive una signora, ma confessa che «da anni è in contatto anche con il marito morto». «Mi sono imbattuta in me stessa», dichiara un'altra. Volata sapere che effetto fa? «Ho provato piacere e perplessità», dice. «Dovrebbero suggerire il labirinto come terapia», scriva un visitatore francese. Se il labirinto energetico è l'attrazione principale dal con¬ gresso, altre, in carne ed ossa, sfilano davanti alla platea dei quattromila convegnisti, rappresentanza dei 30 milioni di italiani che leggono l'oroscopo e dei 10 milioni che ci credono. La parata dei relatori è un susseguirsi di ammissioni di grandi conversioni. La prima è di Marco Columbro. Quello visto a Riva del Garda ha in comune con il «bravo presentatore» di Canale 5 solo il papillon variopinto. Anziché amenità sulla coppia, pronuncia frasi come: «Se l'uomo vuole ritrovare il punto d'equilibrio fra cielo e terra deve riempire il suo crescente vuoto interiore, causato anche dalla progressiva perdita del sentimento di appartenere al cosmo». Pausa per un astro-spot e Columbro ammette che l'esoterismo lo ha «folgorato sulla via di Damasco» dieci anni fa. «Ma l'astrologia — dice — non deve condizionare la vita, le scelte si fanno non guardando l'oroscopo, ma lo specchio». E si ritorna al punto di partenza. La seconda conversione è di Edgar Mitchell, che, anziché interpretare le stelle, era solito volarci in mezzo, essendo stato astronauta e sesto uomo a scendere sulla luna. Da là tentò il primo esperimento di telepatia nello spazio. «L'avventura umana nello spazio — dice Mitchell — ha cambiato le prospettive con cui l'uomo guarda se stesso. I saggi consigliano di allontanarsi dagli alberi se si vuole vedere la foresta. Apollo 14 mi ha dato questa opportunità rispetto al nostro pianeta». Adesso si definisce «dualista convinto», sostenitore della realtà dell'evoluzione concepita come movimento e cambiamento. La terza conversione è di Friedbert Karger, fisi-o, direttore di ricerca per la fusione termonucleare all'istituto Max Planck di Monaco. Un razionalista convinto, sostenitore delle scienze esatte, si potrebbe credere. Invece, da trent'anni Karger è un iniziato della parascienza. Ed esordisce dicendo: «Ci sono misteri che possono venire violati applicando i mez¬ zi a disposizione delle odierne scienze naturali - per esempio la fusione fredda. E' un fenomeno possibile come evento alchemico occasionale, derivante da quel rapporto di osmosi che scatta tra il ricercatore e ciò che va ricercando. Da scienziato non posso dunque parlare di scoperta scientifica: l'energia prodotta dalla fusione fredda in quanto caso fortuito non potrebbe essere utilizzata su vasta scala». E tra i convertiti della parascienza c'è anche chi si dichiara perseguitato. E' Jean Pierre Petit, ingegnere aeronautico, ricercatore del Cnrs di Francia, ufologo. «Nel mondo della scienza — denuncia — esiste la ragion di Stato. Le mie ricerche sugli Ufo sono boicottate». Da chi? Dallo Stato francese che impone il top-secret sulla materia per sessant'anni, denuncia Petit, al quale la recente glasnost ufologica dell'Unione Sovietica sembra un modello da additare alla scienza occidentale «piena di preconcetti». Gli dà man forte Dzhuna Davitasvili, la «maga di Mosca», che fu pranoterapeuta di Breznev e Cernenko ed ora, protetta dalla nuova nomenclatura del Cremlino si occupa di bioinformazione presso l'accademia sovietica delle Scienze. A lei si deve il fatto che i pranoterapeuti abbiano sfondato alla televisione sovietica, conquistando le platee serali e spazzando pregiudizi nei loro confronti. E contro i mulini a vento dei pregiudizi gli astrologi spezzano le loro lance. Petit guarda in platea, come rivolgendosi agii scettici e a loro domanda: davvero non è possibile trasmettere il pensiero? Sicuri che il cosmo non agisca sull'uomo? Che le cellule non siano sensibili alle onde gravitazionali? Il dubbio aleggia, ghermisce. Nessuno lo contraddice. Qui sono tutti iniziati. Eppure uno di loro, all'uscita dal labirinto energetico, ha scritto sul libro delle annotazioni: «E' tutto molto affascinante e suggestivo. Ma se fosse solo un gioco?». Gabriele Romagnoli

Persone citate: Breznev, Caspar Lutolf, Cernenko, Columbro, Edgar Mitchell, Jean Pierre Petit, Marco Columbro, Petit, Riva

Luoghi citati: Europa, Francia, Monaco, Mosca, Riva Del Garda, Unione Sovietica