Centomila miliardi di debiti

Centomila miliardi di debiti unione sovietica mmmmmmm Nuovi dati aggravano il drammatico quadro della situazione economica Centomila miliardi di debiti 7/ premier Ryzkhov: il peggio deve arrivare MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La produzione di grano aumenterà quest'anno del sette per cento, raggiungendo forse i 209 milioni di tonnellate e consentendo una diminuzione delle importazioni; ma l'annuncio dal comitato di statistica è, prò babilmente, la sola notizia positiva in un quadro economico devastato. Perché la situazione peggiora, e se il deficit di bilancio ha raggiunto i 120 miliardi di rubli, 276 mila miliardi di lire, il debito estero in valuta pregiata, che a luglio era di 34 miliardi di rubli, pressapoco 78 mila miliardi di lire, salirà en tro la fine dell'anno a 40 miliardi, una voragine. Il Paese resta all'emergenza, e i prossimi mesi saranno probabilmente i peggiori, avverte il primo ministro Ryzkhov, secondo il quale «la situazione in Unione Sovietica è estremamente tesa». «11 nostro errore», ha detto Ryzkhov in un breve, teso messaggio televisivo dopo il telegiornale della sera, «è stato di non aver spiegato alla gente che il processo di trasformazione sarà lungo e difficile». Che per uscire dalla crisi ci vorranno anni e sacrifici per tutti dunque, mentre, come riconosce un comunicato del governo, l'insoddisfazione fra la popolazione aumenta: per la scarsità di cibo e beni di consumo, molti dei quali sono introvabili o sempre più rari da mesi, come le scarpe invernali, come i frigoriferi o i televisori, come la carne, la frutta e la verdura; e per i ritardi nella costruzione di appartamenti, particolarmente grave in alcune Repubbliche. I dati più recenti, resi noti dal vice presidente del comitato di statistica, Belov, giustificano l'allarme di Ryzkhov: tutti i principali indicatori economici denunciano difficoltà crescenti. Il tasso di crescita del reddito nazionale e la produzione industriale sono precipitati nei primi nove mesi di quest'anno, quasi il cinquanta per cento in mono rispetto all'anno scorso; per la diminuzione di produzione o le difficoltà nella distribu¬ zione, prodotti alimentari per quasi quattro miliardi di rubli e beni di consumo per oltre 5 miliardi e mezzo di rubli non sono arrivati sul mercato. E complessivamante, la domanda insoddisfatta di alimentari e beni di consumo è stata pari a novanta miliardi di rubli, quasi ventun mila miliardi di lire, un quarto del fabbisogno. Per difetti strutturali dell'economia, ma anche per «tendenze negative» che hanno influito sulla «disciplina di lavoro», notava l'agenzia «Tass», e dunque per effetto degli scioperi e delle tensioni etniche e sociali che hanno paralizzato per mesi intere regioni, e che restano una delle minacce più serie e più temute anche per il futuro prossimo, nonostante il divieto delle agitazioni nei settori chiave dell'economia deciso dal Parlamento. Negli ultimi nove mesi, secondo Belov, una media di 34 mila persone si è astenuta dal lavoro, ogni giorno. Ma in settembre si è saliti a centomila al giorno, con un danno pari a settecento milioni di rubli per Emanuele Novazio la mancata produzione. C'è un'altra minaccia, e Ryzkhov vi ha insistito nel suo messaggio. La massa di denaro in possesso della popolazione è aumentata in modo molto più vistoso della produzione di beni di consumo: la produzione industriale è cresciuta del 2,2 per cento, mentre i redditi personali sono saliti del 12,2 per cento, una «crescita senza precedenti», ha lamentato Ryzkhov, perché la gente ha troppo denaro che non sa come spendere, e tutto questo alimenta la speculazione e l'inflazione, che secondo Belov raggiunge que st'anno il 2,6 per cento. Ryzkhov si è opposto a blocchi salariali, ma non ha escluso «misure temporanee, anche di natura non economica». Proprio ieri, il Consiglio dei ministri ha abolito l'autonomia finanziaria in tutti gli organismi dipendenti dal ministero delle Costruzioni: ne avevano approfittato per aumentarsi i salari del quaranta per cento.

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica