Benvenuti rischia contro Andreotti

Benvenuti rischia contro Andreotti ... COSI" PER SPORT Benvenuti rischia contro Andreotti IL presidente argentino Mcncm ha sfidato a un match di boxe l'ex campione del mondo Loche, argentino naturalmente. Menem ha già giocato a rugby con la Nazionale e a tennis con la Sabatini, fa calcio con Maradona, adesso si batte per beneficenza. Le sfide sportive anomale per risolvere o enfatizzare situazioni appartengono alla storia del mondo. Una volta lo sport serviva addirittura ad assegnare i feudi: la principessa ereditiera toccava al cavaliere che vinceva le due manches di disarcionamento del rivale (manche, francese: manica; e ad ogni sfida la bella dava una manica della sua veste al vincitore, in caso di una manica ciascuno si ricorreva al terzo scontro, decisivo per avere lei, la bella appunto). Mcnem però è sin troppo attivo ed onnicomprensivo. Per chi comunque sperasse in un esempio contagioso per i nostri politici, abbiamo brutte notizie: essi sono già migliori sub di Maiorca, migliori arrampicatori di Messner, migliori giocolieri di Baggio, migliori servitori (alcuni) di Cane, migliori vogatori dei fratelli Abbagnalc, non c'è bisogno di confronti diretti. E se il presidente del Consiglio Andreotti sfidasse Benvenuti, ci preoccuperemmo per Benvenuti. Violenza in campo e violenza sugli spalti Scrive da Torino Stefano Buffetta, calciologo, facendo notare che quando c'è violenza in campo non c'è violenza sugli spalti, e neppure fuori dagli stadi, salvo le solite eccezioni. Cita il caso del Flaminio per Roma-Napoli (però non troppo emblematico: nel dopo c'è stato qualche pestaggio fra tifosi), mette avanti la proposta di scatenare ancora di più gli atleti sul terreno di gioco, per far sì che gli spettatori, appagati da quello che vedono, restino tranquilli, saziati già dalla violenza al trui, degli attori. Tesi suggestiva, che fra l'altro spiegherebbe la fortuna di certi sport (si pensi al roller-ball, o anche al football americano ed a certo rugby) dove davvero i praticanti si battono incarnando gli spettatori, che sono fauna speciale, «inventatasi» per quegli spettacoli. Forzando la tesi, i calciatori troppo corretti dovrebbero essere squalificati, perché non danno nessun contributo di sofferenza fisica, di infortunio, alla serenità extra terreno di gioco: con quello che guadagnano, poi. Se ne può discutere. Certo che, si si sta con il Boffctta, bisogna avviare il processo di beatificazione di alcuni giocatori bistrattati. E bisogna guardare con occhio nuovo certi killer, per farli santi, nonché martiri, e così gratificarli. Ogni barella in campo sono cento barelle in meno fuori: un affare per lutti, fuorché per i barellieri. Dalla B alla serie A gli «ex» granata Fine del mercato bis, il Torino ha ceduto anche Bresciani, Atalanta, serie A. E' l'ottavo che passa in A della squadra scesa in B: gli altri, Lorieri Brambati Comi Sabato Fuser Ferri Edu (al Porto, fa la Coppa Uefa). A questo punto i casi sono tre: o quella squadra era forte, e i calciatori, che l'hanno tradita, sono dei banditi; o gli acquirenti attuali sono degli imbecilli; o davvero conta molto l'amalgama, il collettivo, e gente che individualmente vale non rende quando fa gruppo. La terza ipotesi salva capra, cavoli, cervelli, coscienze, ma frequentarla è troppo comodo. Bisogna avere il coraggio, se non altro per divertissement, di scegliere la prima o la seconda. Fate voi. Troppo pesante il doping dei pesisti Doping nel sollevamento pesi, non una novità, ma stavolta l'affare sembra grosso, Gattai non riesce a sollevarlo e gettarlo via. Però, a pensarci bene, si tratta d'una vocazione originaria di questo sport ad alterarsi, stavolta nei corpi dei praticanti. Qualcuno ricorda come si chiamava lo sport di alzare bilancieri, rischiando ernie ed emettendo flatulenze, prima che nascesse la Fjlp (Federazione Judo Lotta Pesi) c si parlasse di pesistica? Alterofilia, e filia, greco, vuol dire «amore, voglia di». Gian Paolo Ormazzano inoj

Luoghi citati: Maiorca, Napoli, Roma, Torino