C'è English e Denver vola di Marco Mazzocchi

C'è English e Denver vola Jugoplastika batte Philips C'è English e Denver vola ROMA. Senza di lui, quello romano sarebbe stato un po' meno Open dei precedenti due. Alex English invece ha voluto tener fede all'impegno preso. Si è fasciato vistosLTncnte la coscia sinistra ed è stato premiato dagli scroscianti applausi del pubblico. E' proprio Alex English il personaggio di questo Me Donald's Open. E' lui il numero uno delle Pepite di Denver, è lui il settimo realizzatore di sempre nell'Nba. Assieme al folletto Michael Adams e al poliedrico Lafayette «Fet» Lcver, costituisce il terzetto sul quale Denver ha costruito le sue fortune. Nel variopinto panorama di stelle Nba, Alex English rappresenta indubbiamente un astro a parte. Non ama il ruolo di star, rinuncia alla sua privacy solo per scopi umanitari o per iniziative benefiche. Ricordate lo slogan «Mani attraverso l'America», l'infinita catena umana destinata ad unire la costa Est alla costa Ovest americana per la fame negli Stati Uniti? Fu lui a promuoverla assieme al mitico Kareem Abdul Jabar ed alla ginnasta Mary Lou Retlon, medaglia d'oro a Los Angeles nel 1984. Tredici anni di Nba, otto volte Ali-Star (tre volte titolare), una media di oltre 23,8 punti a partita da nove anni a questa parte, primo marcatore degli Anni 80 tra i professionisti statunitensi: sono solo alcuni dei record di English, primati che forse lui stesso non conosce neppure, troppo preso dalla passione per la poesia. E già, perché il soprannome che English ama di più non è «Age less» («Senza età»), ma è senza ombra di dubbio «il poeta del canestro». «Sometimes feelings», «Let's share», «If I show you my tendemess», sono i titoli dei tre libri in versi scritti dal leader dei Nuggets; un hobby, una passione che non hanno mancato di ricevere il dovuto riscontro di critica e pubblico. E che dire allora delle sue performance davanti ad una telecamera? Con i suoi due metri, English ha saputo inventarsi anche attore (tra i suoi film il più recente è «La protesta del silenzio»). Iniziative benefiche, libri di poesie, film: nulla a che vedere con la pallacanestro. Ma sul parquet, la sua precisione, la sua incredibile imprendibilità nell'uno contro uno, sono dai tempi dell'University of South Carolina sempre gli stessi. Come se il tempo, per lui, lasciasse il segno solo sul suo ispirato quaderno Con English in campo, i Denver Nuggets hanno fatto un sol boccone del Barcellona (137103), rispettando il pronostico che li vede favoriti anche domani sera nella finalissima contro la Jugoplastika Spalato che ha battuto la Philipìs Milano per 102 97. Marco Mazzocchi

Persone citate: Alex English, Kareem Abdul Jabar, Mary Lou Retlon, Michael Adams, Philips

Luoghi citati: America, Denver, Los Angeles, Milano, Roma, South Carolina, Stati Uniti