Toh, che strane alleanze
Toh, che strane alleanze In Giappone amicizie «incrociate» tra i piloti McLaren e Ferrari che pensano al '90 Toh, che strane alleanze Senna con Berger e Prost con Mansell SUZUKA dal nostro inviato Giunge inesorabilmente il giorno della verità. Domani Ayrton Senna saprà se il suo sogno di conquistare il secondo titolo mondiale consecutivo avrà ancora motivo d'essere. Oppure il brasiliano dovrà cedere le armi all'odiato compagno di squadra l'rost, il quale potrebbe anche starsene tranquillo appoggiato al muretto dei box a vedere se il rivale sarà capace di vincere, di rimandare la sfida finale alla gara di Adelaide, fra quindici giorni. A dire il vero il francese non sembra essere cosi disposto a lasciare spazio all'avversario, a non giocarsi le chances per portargli via il successo, come ha fatto per ben quattro volte dall'inizio del campionato. I due contendenti si sono dati battaglia già ieri nel primo turno di qualificazione e si sono ripetuti stamane perche mentre i tifosi leggeranno queste note, i giochi per lo schieramento saranno fatti, causa le otto ore di differenza di fuso che separano Giappone e Italia. La McLaren, almeno sulla carta, ha fatto tutto il possibile; per mettere Senna e Prost sullo stesso piano. 1 meccanici della squadra inglese e quelli della Honda si sono massacrati per lavorare sulle quattro vetture a disposizione in modo da metterli esattamente sul piano di parità. C'è da sottolineare an- che che nessuno sa cosa c'è sotto quei cofani, quale motore abbia Alain e quale Ayrton, che la slessa Honda annuncia tipi diversi come messa a punto. Tuttavia ognuno dei due potrà giocarsi la sfida sino in fondo, anche sul piano psicologico. E' solo un'impressione, ma pare che le alleanze, ammesso che sia possibile aiutarsi in gara, siano già stabilite e non proprio ortodosse. Senna è stato ieri visto parlare a lungo con Berger che sarà suo compagno di squadra l'anno prossimo, Man sell e Prost si sono scambiali segni di reciproca stima. Cosa succederà in gara? Speriamo soltanto che tutto avvenga in maniera corretta. Nigel Mansell ieri ha fatto il suo ritorno ufficiale nel primo turno di qualificazione. Se Ayrton Senna (è il caso di dirlo?) ha fatto segnare il miglior tempo ed il record del circuito, con l'39"<193, media 211,999 chilometri orari, precedente di Berger con la Ferrari, l'40"04 nel 1987), Mansell si è infilato alle sue spalle. E' apparso sereno l'inglese dopo le note vicissitudini, pronto alla battuta: «Cosa c'è di nuovo sulla vettura che va così forte? Ma ci sono io, naturalmente. Scherzi a parte, ho una gran voglia di correre. Non siamo lontani dalle McLaren e loro hanno avuto il vantaggio di provare qui sempre durante la stagione ed in particolare la scorsa settimana per tre giorni. Mi piace il Giappone, ma vorrei sbrigare in fretta la formalità. Sarà una gara giocata sulla preparazione della vettura: gomme, consumo di benzina, bilanciamento. Speriamo di fare bene, non sono permessi errori. E, a proposito: voglio attraverso i giornali ringraziare tutti i tifosi. Ho ricevuto centinaia, forse un migliaio di lettere, mi hanno commosso, mi sono servite da sprone per dimentarc quanto è successo. Ricomincio da capo con nuovo entusiasmo». Dalle altre sponde poche parole. Senna non ha fatto pronostici, Prost (terzo tempo) ha detto che può andare più forte, Berger che la sua Ferrari gli sembra abbastanza competitiva. E' un gioco sottile, delicato, ogni parte potrebbe essere qualle decisiva in questa rincorra al titolo mondiale. Tutto può ancora succedere. L'unico che rimane impertubabile è Jean-Marie Balestre, presidente della Fisa, riconfermato per quattro anni anche alla Fia. Lui ormai del mondiale, dell'antidoping, delle minacce di visite oculistiche non parla più. E' soddisfatto della rielezione e non si smentisce. Ieri è entrato come un tornado nell'angusta sala stampa ed ha terrorizzato gli organizzatori giapponesi: «Se entro il prossimo giugno non ci sarà un locale degno di essere chiamato tale, a costo di buttare fuori anche tutti gli sponsor, non ci sarà più un Gran Premio del Giappone. Ve lo dico io. La mia forza è nel diritto e nel diritto mi prendo la forza». Sono proclami che ci sembra di avere già sentito da qualche altra parte. In ogni caso Balestre non ha perso l'occasione per fare sapere di aver fatto pace con Ferrari. Ha fatto emettere un comunicato pubblicando la lettera ricevuta da Piero Fusaro, presidente della casa di Maranello e poi ha aggiunto la sua risposta nella quale afferma che questa è stata la seconda buona notizia ricevuta nel giorno della sua rielezione, ringraziando per la decisione presa di rinunciare agli appelli giudiziari per lasciare la parcla allo sport. Cristiano Cliia vegato Mansell. Buon rientro con la Ferrari
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