E' nata la famiglia fai-da-te

E' nata la famiglia fai-da-te Presentato il primo Rapporto: gli italiani fanno meno figli, consumano di più, ma i valori resistono E' nata la famiglia fai-da-te «Di fronte alle carenze dello Stato si difende da sola» La famiglici italiana è sempre più solida. Di fronte alla crisi dei servizi, alla perdita dei valori tradizionali e patriarcali, alle dimenticanze dei politici, ha saputo rispondere dandosi norme di comportamento autonome, sfruttando sia le sinergie economiche interne sia la solidarietà fra i suoi membri. Una sorta di nucleo compatto, più piccolo e più ricco di qualche anno fa, che si presenta come l'istituzione più forte degli Anni 80. E' questa la chiave di lettura che emerge dal primo «Rapporto sulla famiglia in Italia» curato dal Cisf, il centro nato a Milano in memoria di don Zilli, direttore per 26 anni di «Famiglia cristiana». In trecento pagine fitte di dati, tabelle e confronti sugli ulti mi dieci anni, otto esperti di area cattolica, coordinati dai sociologo della famiglia Pier Paolo Donali. dell'Università di Bologna, hanno costruito una fotografia assai articolata di come sono cambiate le abitudini e i modi di pensare dei milioni di «signor Rossi» che ugni giorno si trovano ad affrontare \ mille problemi del vivere. Il «Rapporto», che intende diventare periodico come quello del Censis, ieri e stato ufficialmente presentalo a Venezia alla Fon dazione Cini. Un nuovo sforzo di ricerca che ha anche precise ragioni culturali c politiche, rome spiega il direttore del Cifs, il professor Sandro Spinsar.ti. docente di bioelica all'Università di Firenze: «Qualcuno negli Anni 70 aveva lanciato un'ipotesi culturale, la morte della famiglia, ed e stalo smentito. Nello stesso tempo sono state sconfitte le ragioni delle difese; più integralistiche, di chi ha lanciato bai taglie culturali per renderla più salda e feconda. Ma la famiglia ha superato tutto questo o sta dimostrando di essere più viva che mai, perche è un sistema non rigido, non riconducibile ad alcuna ideologia, né radicale né cattolica». Come dire che. nonostante il 'C8 e l'introduzione in Italia dell'aborto e del di vorzio, i valori più tradizionali hanno retto bene. E intatti l'Eurisko ha potuto raccogliere opinioni molto significative, a questo proposito: sono in netta crescita i «valori famiglia», a distanza di anni, mentre appaiono in calo quelli legati alla uliberazirae femminile» e alla «permissività sessuale». Quando il 92 per cento degli intcrvistati dichiara che «creare una famiglia felice è il più nobile dei desideri •>, e tutto detto. Ma i! professor Pierpaolo Donati, clic ha coordinato il «Rappono», aggiunge una interpretazione in chiave più politica dei dati presentati: «La famiglia, diciano noi, diventa "autopoietica", cioè tende a darsi norme autonome e ad obbedirvi, perche si sente incompresa dal sistema politico, dai servizi, dall'economia. 1 sondaggi realizzati recentemente sul "caso Serena'' ne sono la dimostrazione: l'80 per cento dell'opinione pubblica infatti era favorevole a lasciare la bambina ai Giubergia, quindi contro l'intromissione dei giudici nella sfera privata. Allo stesso modo i bassissimi dati sulla natalità dimostrano che, al di là di ogni polemica, gli italiani sanno benissimo controliare le nascite. E ancora, la lunga permanenza dei giovani insieme ai genitóri anche dopo l'adolescenza conferma le capacità di attrazione del nucleo originale». Dunque la famiglia sta bene? Ecco come sintetizza la situazione il «Rapporto». Si sono «semplificati» i nuclei familiari, visto che le coppie senza figli erano il 17,3% nel '71 e nell'87 sono quasi diventate il venti per cento, così come la percentuale di nuclei senza zii nonni o altri parenti conviventi (la vec¬ chia struttura patriarcale) ò ulteriormente aumentata e oggi rappresenta il 92% del totale Inoltre è cresciuto il benessere materiale, con consumi più qualificati (calano le spese alimentari in rapporto a quelle per i viaggi, la casa, la cultura). Infine sono relativamente contenuti, rispetto agli altri Paesi Cee, gli indicatori negativi: «Patologie della coppia, comeseparazioni e divorzio, filiazione illegittima, unioni instabili». Ma ci 3ono anche i segnali di crisi, specie nella salute mentale e sociale, se non su quella fi sica: aumento di suicidi, malattie psicosomatiche, tossicodipendenze e alcolismo. E gli au¬ tori lamentano che nonostante 1*85 per cento delle coppie si sposi ancora in Chiesa, «si sono diffusi comportamenti libertari e soggettivistici». E' l'avvento del post-moderno, di quel vivere «al presente, alla giornata, in modo che ogni generazione rifonda la famiglia», come lo definiscono i sociologi. Inoltre il calo delle nascite, con la donna taliana che ha il tasso di fecondità più basso d'Europa (1,31 figli ciascuna), secondo il rapporto potrebbe portare a conseguenze drammatiche: «Si calcola che se i "trends" demografici andassero avanti così, in circa 200-250 anni la popolazione italiana potrebbe sparire». E' un paradosso che certo crea nuovi problemi e richiede scelte politiche. Perciò Donati chiede «una legislazione che non detti più norme o divieti alla famiglia, ma che invece la sappia responsabilizzare». Del resto già oggi si sa che il 73 per cento delle famiglie con un handicappato o un anziano in casa ha risolto autonomamente :! problema, senza i servizi sociali, mentre Giuseppe De Rita ha raccolto tutti i dati che ricordano il ruolo della «famiglie-impresa», il cui reddito dall'82 all'87 è cresciuto di 8,9 punti. Da tutto ciò le richieste, del resto già note, espressione di questo filone di pensiero: no a battaglie di religione, ma ferma richiesta allo Stato di farsi carico di alcuni problemi, a partire da quello delle tasse (che penalizzano le coppie), dei servizi sociali, degli stiati più poveri, delle biotecnologie. Conclude il professor Donati: «La famiglia si può responsabilizzare, e la società deve sapere trarre linfa dalla sua vitalità». Gigi Padovani atì H UN VALORE IN CRESCITA ••Solo nella famiglia un uomo e una donna possono trovare tutto ciò che cercano» 1979 1985 57.7% 57,8% ■Solo la '-Triglia riesce a creare alletti vp'i .) duraturi» 7;?,6% 74.5% ■Creare una famiglia (elice è il più umano e il più nobile dei de Sideri» 86.C% 92.0% Agli intervistai, e stalo chiesto se condiviaono questa allerma/iow Fonti as:oijra''j 1979-1985 funsio ne ff SEMPRE PIÙ' PICCOLA 1971 1981 1987 FIGLI [per 1000 abitanti) 16.8 11.0 9.6 MATRIMONII [per 1000 abilantt] 7,9 5.5 5.3 DIV0RZI (per 1000 abitanti] 3.2 2.0 4.7 QUANTI PER FAMIGLIA (numero medio di componenti] 3.3 3.0 2.8 rome iRP Secondo Rapporto su'ia silijanofx demografica italiana 1sdedrmffcdgtgla2icscnlsrchc:

Persone citate: Cini, Gigi Padovani, Giubergia, Giuseppe De Rita, Pier Paolo Donali, Pierpaolo Donati, Sideri, Zilli

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Venezia