Cupido e Andromeda catturati sul foglio

Cupido e Andromeda catturati sul foglio A Torino, dopo gli «studi» di Leonardo, esposti antichi disegni dal XVI al XIX Secolo Cupido e Andromeda catturati sul foglio Palma il Giovane, Luca Giordano, il Guercino e altri eroi STORINO I è appena spenta l'eco della presentazione di due studi di panneggio di I Leonardo da Vinci al Circolo degli Artisti, che una pregevole rassegna di «Antichi disegni» si apre mercoledì nella Galleria Voena, in via dei Mille 36. Curato da Silvana Bareggi della Stanza del Borgo di Milano, questo nuovo appuntamento pone l'accento su una selezione di preziosi «fogli» dal XVI al XIX secolo, di pagine che hanno il senso di un'attività, quella grafica, capace di rivelare la segreta interiorità dell'artista, la sua prontezza nel cogliere il movimento di un gruppo di figure, un profilo di Madonna, un sorriso che illumina il viso del «putto» di Baldassarre Franceschini, il Volterrano, studio preparatorio per u Cupido de VAmore Venale conservato a Palazzo Pitti di Firenze. Di quest'opera il Museo del Louvre possiede il disegno della figura femminile, datato intorno al 1642. La successione delle immagini riporta l'attenzione sul vercellese Bernardino Lanino (151020/1578) il cui Transito della Madonna, eseguito a pennello e acquerello bruno, è databile, secondo Giovanni Romano, verso il 1560 e proviene dalla Collezione di Vittorio Amedeo I, mentre del genovese Andrea Semino si annovera la serrata composizione Cambise annuncia l'insurrezione di Gaumata. Dalla grafia spezzata e nervosa del Cristo alla colonna del Luini si passa alla dolente Deposizione del fiammingo Calvaert, che visse a Bologna a metà del Cinquecento; alla penna La Vergine appare in sogno ad un santo del veneziano Jacopo Palma, il Giovane, della Collezione Lanière; all'astigiano Guglielmo Caccia, il Moncalvo (1568-1625) con la classica compostezza, non disgiunta da una luminosità che investe la scena della Madonna e del Bambino unificati in quel senso di distacco contemplativo che sottolinea questo foglio del 1618-20. La sequenza delle «tavole» concorre a definire un itinerario ricco di precisi riferimenti con la grande tradizione della pittura italiana, con la sapiente intelaiatura delle composizioni, con il dispiegarsi di un segno altissimo che ricompone nello spazio l'Annunciazione de il Cavalier D'Arpino, dall'ampio panneggio dell'abito della Vergine, o l'Andromeda di Mattia Preti, gesso rosso e nero, che rivela una determinante connessione con la figura di Sofronia del dipinto Clorinda lìbera Olindo e Sofronia della Galleria di Palazzo Rosso a Genova. E poi si ammirano la Sacra Famiglia di Antonio Carracci, la sanguigna del Guercino, l'Adorazione dei pastori del napoletano Luca Giordano, studio prepa¬ ratorio per la pala d'altare nella Chiesa dei SS. Apostoli a Napoli, in cui la linea scandisce con sensibilità l'insieme delle figure unificate nella luce. L'alternarsi di angeli, santi, soggetti storici, delinea il «corpus» di una raccolta che certamente non mancherà di suscitare un immediato interesse per l'alta qualità espressiva di questi fogli che annoverano, tra gli altri, la Scena di Trionfo del Solimena, della Collezione Mary Brandegee, l'inquieto e insistito carboncino Studi di figure di Alessandro Magnasco, il delicato Ritratto di Giovinetto, forse l'autoritratto, di Gaetano Gandolfi, l'Interno di Famiglia di Pelagio Palagi che operò alla Corte dei Savoia, su invito di Carlo Alberto e da questi fu nominato «Suo pittóre preposto alla decorazione de' Reali Palazzi». Angelo Misti-angelo gaffe * &*S Mania Preti: «Andromeda», tra le opere in mostra da mercoledì a Torino (particolare)

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino