Mondiali, lifting ai monumenti di Luisella Re

Mondiali, lifting ai monumenti «Nuove» le residenze sabaude, recuperate tutte le piazze più belle del centro Mondiali, lifting ai monumenti Ristrutturati e ritinteggiati mille palazzi Non ci sarà allo stadio della Continassa il contestato «centro commerciale», l'anno prossimo nella Torino del Mondiale. Ma saranno fondamentali e numerosi gli interventi condotti in porto e raccolti in una mappa capace, toccando ferro per scaramanzia, di confermare la vitalità di una città che tra tante ombre continua a crescere. Quali novità, dunque, per gli ospiti in arrivo? In proposito può servir da bussola il calendario fornito dalla Fondazione Agnelli durante il convegno sugli interventi pubblico-privati in campo artistico-architettonico. Dove, dal 1987 sino al prossimo 1994, risultano cronologicamente elencati i principali interventi di recupero e riqualificazione riservati al capoluogo piemontese. Previsto entro il '90 il completamento, o quantomeno la rifinitura finale, di cinque operazioni di altissimo profilo. Nell'elenco, oltre al nuovo stadio, la basilica di Superga, il museo Egizio (in programma il prossimo anno l'installazione delle ultime apparecchiature e degli arredi), la manica lunga di Rivoli (ovvero l'ala che ospitò la quadreria di Carlo Emanuele I e si appresta a ospitare le mostre temporanee nonché la scuola di restauro d'arte contemporanea) e la Galleria d'Arte Moderna. Commenta la soprintendente Clara Palmas: «Si tratta di traguardi prestigiosi che, grazie anche a incisive sponsorizza- zioni, stanno per diventare realtà. Secondo me, però, la prossima primavera i turisti in arrivo incontreranno un'immagine urbana caratterizzata soprattutto da tanti cantieri aperti, e non mi sembra affatto una brutta immagine. Significa che Torino sta dandosi da fare e che, anche dopo i Mondiali, non sarà facile dimenticarla». E' una prospettiva cui il calendario messo a punto dalla Fondazione Agnelli offre un crescendo carico di suggestioni. Scandito l'attuale '89 dai recuperi già completati in riferimento alla prima fase del Mu¬ seo di Antichità, le scuderie di Stupinigi e il cinema «Massimo» mentre, risolto il restauro dell'Accademia delle Scienze, la città ha già fissato per il '91 un appuntamento ufficiale con il completamento del Museo di Antichità ed una grandiosa operazione di recupero in cui confluiranno il castello del Valentino, gli Archivi di Stato, il castello di Racconigi e gli ultimi allestimenti del Palazzo degli Stemmi. Programmata infine nel successivo '92, e ormai tangibile, la ristrutturazione dei palazzi Madama e Accorsi, nonché varati i lavori alla Pa¬ lazzina di Stupinigi. Non sogni ma mattoni, dunque, nel domani di Torino; e non sarà il Mondiale a completare questa sua rinascita faticosa ma testarda, travagliata e costante. Dato per scontato che certi ritardi (dalla sofferta ristrutturazione dell'ex Ospedale San Giovanni a quella di Villa della Regina) continuano a bruciare. Anche se consola poterli contestare in una piazza Vittorio in pieno decollo, nella contrada del Gambero d'Oro tra le stradine ringiovanite del centro storico, in una via Roma tornata regale tra le sue luci piacen- tiniane oppure tra il verde dell'aiuola Balbo, rimessa a nuovo insieme con la chiesa di San Massimo ed i giardini Cavour, sulla linea che ha restituito a piazza Carlina l'antico porfido e alla chiesa di Santa Croce l'armonia dei tempi belli. Piccole, frammentarie pennellate per un quadro che, come riassume l'assessore all'Arredo Urbano Dondona, ai turisti del Mondiale offrirà una Torino in promettente fase di crescita. Più di 700 gli stabili del centro storico e oltre quattromila quelli su scala urbana ritinteggiati nell'ultimo quinquennio; restituite a dignità piazza Carlo Alberto, Solferino, Carignano, San Carlo e il piazzale delle Torri Palatine. E in procinto anche la piazza del Palazzo di Città di offrire il prossimo maggio un benvenuto senza incrinature. Sullo sfondo, la rinnovata nobiltà dei cortili di palazzo Bertone di Sambuy o palazzo Falletti di Barolo e le prime avvisaglie del recupero che, potenziata la ferrovia Torino-Ceres, restituirà un segno forte alla grigia periferia di via Stradella e Confalonieri. Dettagli, messe a fuoco parziali ma significative: dalla disdetta entro fine anno dei brutti orologi trilobati di plastica decisa dell'assessorato all'Arredo Urbano alle nuove pensiline di Giùgiaro, che nelle piazze principali ripareranno i tifosi diretti allo stadio. Come se Torino si scaldasse i muscoli in at- tesa di un futuro insaccato vittoriosamente in rete. E intanto, attesa entro oggi la delibera comunale conclusiva sul recupero del Lingotto, la partita più interessante di questi mesi di vigilia non riguarda la Continassa ma si anticipa «giocata in casa» alla Biblioteca Reale, inagibile dal '74. Dove (restituita l'ambientazione progettata dal Palagi a tutta la sua magia, compreso il rinvenimento di un muro medioevale dell'originario palazzo vescovile) si lavora ad una mostra che sarà il fiore all'occhiello della Torino del '90. Di particolare ri¬ lievo il ripristino (promesso a suo tempo dalla «Consulta per la valorizzazione dei beni artistico-culturali di Torino», che ha già restaurato l'aula del Parlamento Subalpino) di questa istituzione fondata da Carlo Alberto, in cui confluisce una collezione di circa 185 mila volumi tra cui cinquemila «cinquecentine» e 1500 pergamene. E di eccezionale interesse i tredici disegni e il «Codice sul volo degli uccelli» di Leonardo da Vinci che costituiscono il più straordinario dei suoi tesori. Luisella Re Uno dei tanti interventi di restauro: quello della Basilica di Superga

Luoghi citati: Barolo, Racconigi, Torino