Scoppiata la guerra dei trafori di Gianfranco Quaglia

Scoppiata la guerra dei trafori Si deve decidere il potenziamento dei collegamenti ferroviari con la Svizzera Scoppiata la guerra dei trafori Sempione favorito, in corsa Gottardo e Spluga NOVARA. Il Sempione, «senatore» delle gallerie ferroviarie delle Alpi (fu realizzato nel 1906), forse sta per vincere la corsa più difficile. Sarà raddoppiato o potenziato in mode tale da creare un corridoio chiamato «huckepack», per il trasporto rapido su rotaia dei Tir. E' un progetto che potrebbe risolvere molti problemi di transitabilità attraverso l'Europa, dopo le recenti controversie per il traffico pesante al Brennero. Sta a cuore ai «sempionisti» (i novaresi e parte degli svizzeri vallesani) ma è osteggiato da altri elvetici che puntano sul rilancio del Gottardo. Non solo: contro si è schierata da tempo la Lombardia, che vorrebbe il nuovo tunnel dello Spluga. E' una «guerra» che prosegue da qualche anno e guarda non solo al '92 ma addirittura al Duemila. Realizzare una delle tre opzioni significa disegnare una trasversale ferroviaria privilegiata attraverso l'Europa, favorendo l'una o l'altra direzione, con benefici innegabili per le zone interessate. In questa corsa a ostacoli, rappresentati da spinte di gruppi economici e politici, il vecchio Sempione torna improvvisamente alla ribalta. Anche il ministro dei Trasporti, Carlo Bernini, adesso guarda con un occhio benevolo al potenziamento dell'asse ferroviario Italia-Svizzera. Pochi giorni fa, in un colloquio con il presidente ''ella Provincia di Novara, Sergio Giroldi, ha lasciato intendere che il progetto sempionista potrebbe andare in porto e rientrare negli 8900 miliardi previsti dalla proposte di legge finanziaria per interventi di potenziamento del settore ferroviario. La notizia è immediatamente rimbalzata nel Canton Vallese, dove vive Werner Perrig, presidente della «Pro Sempione», l'organismo intemazionale che si batte per il vecchio tunnel. E fa seguito alla presa di posizione di Berna, dove il Governo federale si è espresso a favore del Sempione e ha deciso di accantonare l'opzione Spluga. Il presidente della Provincia di Novara, Giroldi, è ottimista: «Non parliamo di guerre. No deciso allo Spluga, ma potenziamento del Gottardo e Sempione possono coesistere. Stiamo già tentando ci costituire un consorzio, che si affianchi all'iniziativa pubblica». Intanto nell'Alto Novarese, vicino a Domodossola, sta per essere terminato uno dei più grandi scali ferroviari d'Europa: Domo 2. Un'opera colossale (circa 500 miliardi) in grado di movimentare, sin dal '91, circa 6 milioni di tonnellate di merci l'anno. E Werner Perrig ricorda che sul versante svizzero si sta per raddoppiare la linea Lotschberg-Sempione, che sveltirebbe il trasporto merci fino a Basilea e verso il Nord-Europa. Insomma, una serie di coincidenze ricercate propendono por lo storico e romantico tunnel, che tenne a battesimo il mitico «Orient Express». I sempionisti sostengono che rinverdire 11 suo ruolo è necessario: a distanza di oltre 80 anni dall'inaugurazione la galleria ha bisogno di un «restyling» per stare al passo con i tempi. Del Sempione del Duemila si parlerà a Orta sabato prossimo in un convegno organizzato dai Rotary di Novara e da quello di Sion-Valais, con l'intervento del presidente della Regione Piemonte, Vittorio Beltrami, di Paul Schmidhalter (consigliere nazionale svizzero), Sergio Giroldi e Nicolas Mayor, delegato ai trasporti del Canton Vallese. Sarà posto l'accento sul trasporto combinato strada-ferrovia. Questa, in poche parole, la tesi: l'autostrada che arriva da Genova e si collega con il territorio elvetico non potrà risolvere i problemi del traffico pesante, poiché il valico del Sempione è chiuso per molto tempo in inverno. E allora? Dice Perrig e confermano i sostenitori: «Mettiamo i Tir sul treno, facciamoli passare nel tunnel e trasportiamoli oltre». Il sistema si chiama «Huckepack», un corridoio preferenziale che porterebbe i bisonti della strada da Domodossola sino a Basilea senza mai fermarsi. Gianfranco Quaglia