Leader neri in libertà
Leader neri in libertà Sudafrica, clemenza per 8 esponenti dell'anti-apartheid Leader neri in libertà Ma Nelson Mandela resta in carcere CITTA' DEL CAPO. Qualche misura di clemenza per attenuare la tensione in cui sta vivendo il Sudafrica: è questa la strategia del governo di Pretoria, che ieri mattina ha liberato otto prigionieri politici. In particolare, Walter Sisulu, anziano esponente del Congresso Nazionale Africano (Anc), movimento anti-apartheid non legittimato. Nelson Mandela, il leader carismatico del movimento, è tuttora in prigione, anche se si fanno sempre più insistenti le voci di una sua scarcerazione entro pochi mesi. La liberazione degli otto rappresentanti era stata preannunciata alcuni giorni fa dal presidente Frederik De Klerk. Gruppi di giovani hanno atteso l'anziano leader nei pressi della sua abitazione, nella megalopoli nera di Soweto vicino Johannesburg, e l'hanno portato in trionfo. Hanno dispiegato un grande vessillo con i colori verde, nero e oro dell'Arie e hanno cantato canzoni libertarie. Sisulu, 77 anni dei quali 26 trascorsi in carcere, è stato scortato da alcuni agenti di polizia. A casa c'era la moglie, Labertina Sisulu, impegnata anch'essa sul fronte antisegregazionista e copresidente del principale movimento d'opposizione legale interna, Fronte Democratico Unito (Udf). Considerato uno dei grandi esponenti della lotta all'apartheid insieme a Nelson Mandela, del quale è forse il più caro amico, Sisulu è figlio di un funzionario bianco e di una ragazza nera. Fin dall'inizio della sua lunga militanza politica, si è fatto fama di «duro». Nel 1940, organizzò uno sciopero in un panificio dove era impiegato e venne licenziato. Due anni dopo entrò nel Congresso Nazionale Africano, dove incontrò Mandela e lo aiutò a trovare lavoro e ad entrare all'Università di Witwatersrand. Durante la seconda guerra mondiale, Sisulu svolse una campagna per impedire che i neri facessero i soldati. Eletto segretario generale dell'Ano nel 1949, venne più volte arrestato e processato. Nel 1964, con Nelson Mandela e altri leader anti-apartheid, fu condannato all'ergastolo. Anche gli altri prigionieri liberati insieme a Sisulu, sono in maggior parte esponenti dell' Anc. Il più anziano è Oscar Mpheta, 80 anni, che ha svolto la maggior parte della sua attività politica come sindacalista. Nel 1987 è stato condannato a cinque anni di carcere per «incitamento alla rivolta». Negli ultimi mesi era ricoverato all' ospedale Groote Schuur di Città del Capo perché affetto da una grave forma di diabete. Un altro nqme popolare in Sudafrica è quello di Raymond Mhlaba, 69 anni, il primo alto esponente dell'Ano ad essere arrestato durante le campagne di disobbedienza civile del 1952. Al momento dell'arresto egli era anche iscritto al Partito comunista sudafricano. Dopo aver lasciato il Paese per alcuni anni, Mhlaba rientrò in Sudafrica nel 1961 e organizzò «contatti» per i guerriglieri del movimento. Nel '63 fu arrestato e condannato all'ergastolo.
Luoghi citati: Citta' Del Capo, Città Del Capo, Pretoria, Sudafrica
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