L'eredità morale del comunismo

L'eredità morale del comunismo ALL'EST L'eredità morale del comunismo In un diario segreto, Pasternak, con riferimento al moltiplicarsi degli infarti nella Russia sovietica, scrisse che era una malattia degli ultimi tempi, che aveva soprattutto cause morali. Egli spiegò che alla gran maggioranza si richiedeva un'ipocrisia costante eretta a sistema e che non ci si può sacrificare per ciò che non si ama e rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. Aggiunse che il sistema nervoso non è un'invenzione e che la nostra anima sta dentro di noi come i denti nella bocca e che non si può violentarla impunemente all'infinito. Quell'ipocrisia costante che il sistema comunista imponeva alla maggioranza come condizione necessaria del suo funzionamento, denunciata da Pasternak, non aveva evidentemente il solo effetto della moltiplicazione degli infarti e di altre lesioni nervose, ma produceva altre violazioni della loro anima assuefacendola ad abitudini e comportamenti che la svigorivano e deformavano. Non è perciò sorprendente, ma logico, che dove il comunismo come sistema politico-economico è crollato o sta crollando, la sua eredità in forma di abitudini deformanti dello spirito degli uomini che l'hanno subito sia presente e operante e costituisca il principale ostacolo sulla via della riconquista dell'effettiva libertà. In Polonia il giorno stesso in cui è morto U comunismo come sistema politico, in quanto quel partito unico ha dovuto cedere la guida del governo della nazione a Mazowiecki, giunto in Parlamento attraverso la lotta contro il comunismo, è diventato determinante il ruolo dell'uomo sovieticus, non inteso come l'aveva teorizzato e vagheggiato la dottrina comunista, cioè come esemplare di una superiore umanità, finalmente rinnovata e purificata, ma come esemplare di un'umanità inferiore, sfigurata e debilitata da 43 anni di comunismo reale per i numerosi e penosi adattamenti a modi di sentire e di vivere, indispensabili per sopravvivere, ma oppressivi e riduttivi delle forze intellettuali e morali della maggioranza dei polacchi. L'uomo sovieticus, partorito dal sistema, la cui specie si è moltiplicata in Polonia e in altri Paesi in cui il comunismo ha monopolizzato per tanti anni il potere, è un uomo che si è abituato alla dipendenza, alla passività, all'irresponsabilità e all'indolenza, ed è perciò dominato ' timore dei rischi e delle Lo scr dal incognite della libertà. Egli inclina a conservare lo status quo al quale si è assuefatto. La resistenza che da questa specie di uomini si sprigiona è una forza conservatrice assai più temibile di quella che pongono in essere coloro che si organizzano per serbare i loro privilegi, perché è assai più diffusa e più occultabile ed occultata. Non si è ancora sperimentata l'uscita dal totalitarismo comunista e perciò non si possono prevedere le forme in cui quest'uscita potrà avvenire. In effetti è vero che il totalitarismo comunista, per la sua durata e per le sue alte motivazioni, è stato storicamente un'assoluta novità e che perciò sono ignoti i passaggi necessari per la riconquista effettiva della vera libertà, ma si sa perfettamente che questa riconquista richiede indispensàbilmente qualità e attitudini alle quali si oppongono le abitudini acquisite per un lungo periodo sotto il tallone del comunismo reale da coloro che non hanno avuto la forza d'animo di resistergli e perciò gli si sono dovuti adattare. Tanto in Russia che in Polonia e, tra breve, anche in Ungheria, il passaggio alla libertà richiederà una larga misura di spirito d'iniziativa, ma è proprio questo spirito che il comunismo reale ha più depresso in coloro che gli si sono adattati e che non sono pochi, ma molti. L'eredità più tenace, più resistente e meno risanabile non è politica, economica, né istituzionale, ma è un'eredità morale e mentale perché si è installata nello stesso spirito degli uomini, alle anime dei quali sono state inflitte violenze per un lungo periodo non impunemente, come aveva previsto Pasternak. Salvatore Valitutti 1 Lo scrittore Boris Pasternak

Persone citate: Boris Pasternak, Mazowiecki, Pasternak, Salvatore Valitutti

Luoghi citati: Polonia, Russia, Ungheria