Un piano «anticrack» per Wall Street
Un piano «anticrack» per Wall Street Messa a punto una gigantesca rete mondiale di sicurezza per scongiurare un altro lunedì nero Un piano «anticrack» per Wall Street La Fed e le banche centrali sono pronte ad intervenire WASGHINTONG DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Reggerà o no la rete di protezione stesa sotto Wall Street? La Borsa americana eviterà un altro lunedì nero dopo quello disastroso del 19 ottobre di due anni fa, quando l'indice Dow Jones dei titoli industriali perdette 508 punti, l'equivalente di 500 miliardi di dollari, 700 mila miliardi di lire, quasi il doppio del bilancio della Difesa Usa? La Riserva Federale, la vera protagonista della cruciale giornata di oggi, ritiene di sì. Ha annunciato che immetterà sul mercato azionario la liquidità necessaria a finanziarne tutte le operazioni. «Non è un atteggiamento da Don Chisciotte contro i mulini a vento», ha commentato l'economista Lawrence Kudlow. «Grazie alla Fed le grandi banche potranno appoggiare iniziative come la acquisizione della United Airlines per 7 miliardi di dollari e mezzo da parte del management e dei sindacati. L'impatto psicologico sugli investitori dovrebbe essere positivo». Venerdì 13 scorso, in cui l'indice Dow Jones è sceso di 190 punti, la seconda caduta di tutti i tempi, è stato proprio il fiasco dell'operazione Ual a provocare il panico. La Riserva Federale, governata oggi come allora da Alan Greenspan, compì un interven¬ to analogo à Wall Street il 20 ottobre '87, il giorno dopo la catastrofe. L'intervento sortì effetto anche se non immediato. L'indice Dow Jones infatti cadde egualmente, oltre 100 punti, ma poi si riprese a poco a poco: in due anni anzi guadagnò oltre 1000 punti. Quell'esperienza ha indotto la Fed a chiedere alle altre banche centrali, innazitutto la giapponese e inglese, ma anche quella italiana, di fare altrettanto sui loro mercati azionari, che apriranno con 12 ore e con 5 ore di anticipo rispettivamente su Wall Street. «Ci terremo in contatto costante con loro — ha detto un portavoce —. E' molto importante che le Borse asiatiche ed europee non subiscano perdite troppo vistose. In caso contrario subiremmo gravi ripercussioni». La Fed ha rifiutato commenti, ma è in allarme per due motivi. Durante il week end, le agenzie di Borsa hanno ricevuto dagli investitori istituzionali massicci ordini di vendita dei titoli delle società coinvolte in fusioni e acquisizioni. I piccoli investitori inoltre, i vari Mr. Smith, assenti dal mercato alla frenetica chiusura di venerdì scorso, potrebbero cedere a loro volta al panico. E' la prima rifobilitazione mondiale della storia in difesa delle Borse, ha notato il ministro del Bilancio Richard Darman, e ciò garantisce che non si ripeta il drammatico fenomeno degli Anni Trenta, quando il crack di Wall Street della fine del '29 trascinò nel baratro l'economia di quasi tutto l'Occidente. Intervistato alla tv, Darman ha rifiutato di predire se la mobilitazione avrà successo o no. Ma ha osservato che negli Usa la Fed oggi non dovrà combattere da sola. «Greenspan ha formato una trojka con il ministro del Tesoro Brady e il presidente della Sec Breeden. Sicuramente hanno altre misure pronte, anche se non le svelano». La Sec è l'ente di controllo dello Stock Exchange: ha già precisato che se oggi l'indice Dow Jones dei titoli industriali precipitasse, sospenderebbe le trattazioni a meno 250 punti, come stabilito dopo il lunedì nero del 19 ottobre '89. L'America ha comunque vissuto la vigilia di questo fatidico lunedì con ansia estrema. Alle radio-tv e sui giornali leader politici, finanzieri, economisti hanno dibattuto se la Borsa abbia un problema temporaneo (sia cioè gonfiata dai junk-bonds, i cosiddetti «titoli spazzatura» ad altissimo rischio, che hanno ormai ragiunto i 200 miliardi di dollari) o se sia incominciata una sua severa regressione, la cui radice viene individuata nell'ormai pauroso deficit del bilancio Usa. Ennio Carette La Borsa di New York nel «venerdì nero»: il Dow Jones ha perso 190 punti, il secondo crack della storia per gravità
Persone citate: Alan Greenspan, Breeden, Darman, Don Chisciotte, Ennio Carette, Greenspan, Lawrence Kudlow, Richard Darman, Tesoro Brady
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