«Solo contro tutti» di Cristiano Chiavegato

«Solo contro tutti» Senna è pronto per il G.P. del Giappone e la sfida con Prost «Solo contro tutti» O vince o addio titolo SUZUKA DAL NOSTRO INVIATO «Sul piano umano e psicologico sono solo, debbo giocarmi la partita senza alleanze. E del resto non mi piacerebbe neppure cercarli questi aiuti. Il nostro è uno sport individuale, non di squadra. Ne abbiamo avuto mille prove. Cerchi di farti un amico, di avere un rapporto di stima. E un bel giorno ti accorgi che in verità hai trovato un nemico. Peccato». Ayrton Senna si confessa alla vigilia del Gran Premio del Giappone. Un momento di terribile tensione per un corridore che deve assolutamente vincere, e non solo qui a Suzuka, ma poi ancora nella successiva ultima gara, in Australia. Solo così potrà soffiare ad Alain Prost, compagno-nemico in McLaren-Honda, il titolo. Dice Senna: «Io sono tranquillo perché non ho nulla da pardere. La mia parte l'ho già fatta. Se tutto fosse andato normalmente non saremmo qui a parlare di sfida, di titolo da assegnare. Purtroppo è successo quello che è successo, una serie incredibile di guasti e mi ritrovo a dover lottare con lui». Non nomina Prost, che si trova a pochi metri, nella casetta prefabbricata dove ha sede l'ufficio della McLaren. Il team si è impegnato per mettere i due rivali su un piano di assoluta parità, portando per la prima volta quattro vetture, due per ciascuno, affinché non ci siano sospetti di favoritismi. L'invio della quarta monoposto è costato 30 mila dollari (circa 50 milioni di lire), ma non si bada a spese per questa immagine di onestà da sbandierare. «Se tutto andrà bene — continua Senna — non avrò problemi. Lui è andato più piano per tutto il campionato. Semmai mi potrà inguaiare la Ferrari. La squadra italiana ha fatto grandi progressi da metà stagione. Adesso non mi posso permettere alcun errore, sempre: in prova, in qualificazione, in gara. Se lascio aperta una fessura, loro, cioè Mansell e Berger, potrebbero spalancare quella porta che mi porterebbe al disastro. E' una strana situazione soprattutto per la mia squadra: abbiamo vinto il mondiale marche, quello piloti in ogni caso è nostro e ci troviamo qua, non dico a tremare, ma con il timore di una sconfitta». Ma Senna ha commesso qualche sbaglio quest'anno? Risponde: «Il 1988 è stato molto più difficile, perché eravamo entrambi competitivi, lui e io. E la lotta per il titolo è stata equilibrata. Stavolta no: sono stato più forte, quando sono arrivato al traguardo l'ho sempre battuto. Eppure posso perdere, anzi sarà facilissimo perdere. Incredibile. Ma io sono tranquillo, ho fatto il mio dovere. Se uno si guarda alle spalle con il senno del poi sa che avrebbe potuto anche fare qualcosa di meglio e di diverso. Ma non è possibile rimediare. E respingo le accuse di chi sostiene che in qualche corsa ho rischiato troppo, finendo per pagare con rotture meccaniche. Bisogna essere nella vettura e nella testa del pilota per sapere, per capire. Non rimpiango nulla in questo senso». Lo scorso anno qualche goccia di pioggia diede a Senna una gara che avrebbe potuto essere sfavorevole. «Che dire? A me l'acqua non piace in modo particolare, ma è chiaro che mette in difficoltà chi è incapace». Senza commenti. Il brasiliano dunque è pronto a combattere l'ultima sfida, determinato a vincerla, ma anche fatalista. Stamane via alle prime prove del Gran Premio, con 8 ore di fuso orario in più rispetto l'Italia, cioè con la conclusione del primo turno di qualificazione alle 14 locali (le 6 del mattino nel nostro Paese). Fra le novità la sostituzione di Pier Luigi Martini alla Minardi. Il piccolo romagnolo soffre ancora della frattura alle costole, ragion per cui il suo posto verrà preso da Paolo Balilla, un debuttante che però ha una vasta esperienza in tutte le categoria (ha vinto una «24 ore» di Le Màns) e conosce molto bene questa pista per averci corso nelle prove giapponesi di Formula 3000. Balilla è uno dei due figli dell'industriale emiliano della pasta. Lui preferisce l'attività di pilota a quella di imprenditore. Da registrare ancora l'ingaggio del finlandese Jarvi Lehto alla Onyx anche per il prossimo anno, il passaggio (già annunciato) di Michele Alboreto alla Arrows e il ritorno in Formula 1 del belga Gachot che ha investito 100 mila dollari per fare le ultime due corse con la Rial, una vettura che non si qualifica mai. La Pirelli, infine, ha minacciato di sospendere la fornitura delle gomme ai teams Coloni ed Eurobrun verso i quali ha un credito di 150 mila dollari. Cristiano Chiavegato Ayrton Senna teme anche le Ferrari

Luoghi citati: Australia, Giappone, Italia