«Basta con le risse»

«Basta con le risse» VELA Il finanziere preoccupato del futuro della Coppa America «Basta con le risse» Gardini: «Nel '92 si deve gareggiare» VENEZIA. Raul Gardini ha deciso di passare all'azione. Nel tardo pomeriggio di ieri, a Ca' Dario, durante una conferenza stampa, ha espresso le sue preoccupazioni per quanto riguarda il futuro della Coppa America da quando la competizione si è trasferita dal piano agonistico a quello legale. Gardini ha in pratica assunto il ruolo di portavoce di quegli sfidanti, da lui stesso definiti sportivi indipendenti, che vorrebbero semplicemente correre la 28° edizione della Coppa America nel 1992. In effetti, se la sfida diversa di Michael Fay aveva portato una ventata di gioventù in un mondo tradizionalista come quello della Coppa, il continuo insistere dei neozelandesi sulle vie legali sta danneggiando la gara. L'idea di Gardini è condivisa e sostenuta da molti degli sfidanti iscritti alla prossima America's Cup: i Challenger di Canada, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Scozia, Spagna, Svezia e Unione Sovietica si sono riuniti nei giorni scorsi, proprio qui sul Canal Grande, per concordare e appoggiare la nuova iniziativa legale che il sindacato veneziano ha deciso di portare avanti. E' necessario ricordare che la sfida di Gardini è stata lanciata dalla «Compagnia della vela» di Venezia ed è sponsorizzata dalla Montedison. Se non verranno definiti al più presto luogo e data della prossima Coppa America, sarà impossibile per i Challenger operare una definitiva scelta progettuale. Inoltre, alcuni dei gruppi stranieri sono in difficoltà poiché l'indecisione sui tempi di svolgimento tende ad allontanare gli sponsor. , Nel tentativo di contribuire a risolvere velocemente il contenzioso tra americani e neozelandesi, i legali della sfida Montedison hanno depositato mercoledì, presso la corte d'appello della Corte Suprema del tribunale di New York, un «affidavit». Si tratta di una specie di memoria, non prevista dall'iter processuale italiano, nella quale viene fatto presente ai giudici che, nell'interesse generale, la battaglia legale dovrebbe essere risolta al più presto. Il 18 ottobre scadeva infatti per i neozelandesi il termine per rivolgersi alla corte d'appello, dopo che l'ultima sentenza aveva assegnato la vittoria della Coppa America 1988 agli americani. Come precedente^ mente annunciato, Michael Fay e il «Mercury Bay boating club» hanno presentato appello, mentre gli «affidavit» presentati alla corte sono stati due: oltre a quello della «Compagnia della vela» di Venezia, c'è quello depositato dal «Royal Perth yacht club», il più autorevole circolo velico australiano. I due «affidavit» sono di tono sostanzialmente opposto; mentre quello di Gardini invita i giudici a confermare l'ultima sentenza e quindi in pratica appoggia gli americani del «San Diego yacht club», quello australiano opta per un ribaltamento della sentenza. La mossa del «Royal Perth yacht club», scelto a suo tempo come «Challenger of record» (coordinatore degli sfidanti) dal San Diego in vista della sfida del 1992, non era stata assolutamente prevista e può anche essere considerata scorretta in quanto con questo «affidavit» il club sostiene i neozelandesi senza esprimere l'opinione in merito di tutti gli altri sfidanti. II «Royal Perth y.c.» ha lanciato la sfida per Alan Bond, l'uomo che in vent'annoerà riu¬ scito a costruire un vero e proprio impero finanziario. Adesso Bond è in gravi difficoltà, costretto a svendere parte delle sue proprietà immobiliari e delle sue partecipazioni per far fronte ad una marea di debiti. La sfida di Alan Bond, considerata una delle più competitive, è in questo momento addirittura incerta; a causa delle difficoltà economiche del finanziatore tutto il programma di Coppa America è per il momento sospeso. L'iniziativa di Gardini, che si contrappone al parallelo passo legale australiano, è nata soprattutto da un desiderio di chiarezza. «Siamo intervenuti — ha aggiunto Gardini — poiché non volevamo che il rappresentante dei Challenger pensasse che non c'erano opinioni diverse». I tempi perché la Coppa America venga corsa regolarmente nel '92 sono comunque ormai stretti: se la sentenza definitiva non verrà emessa entro il 1° maggio 1990, le regate slitteranno al '93. Ida Castiglioni Raul Gardini accusa. «Le carte bollate rovinano l'America's Cup»