Giorgi mette all'indice la stampa cattiva

Giorgi mette all'indice la stampa cattiva Il contestatissimo tecnico della Fiorentina protagonista di uno show sotto gli sguardi stupefatti dei giocatori Giorgi mette all'indice la stampa cattiva «Valgo Sacchi e Bigon, siete voi a fare la differenza» urla ai giornalisti FIRENZE. Quel tamburellante «Salta, salta la panchina» deve avergli agitato l'intera notte. Quel rimbombante «Eriksson, Eriksson» deve avergli pesato quanto la più dolorosa delusione. Altrimenti non si spiega l'incredibile crollo di Bruno Giorgi. Ieri l'allenatore della Fiorentina è nuovamente sbottato. Oggetto del suo rancore la stampa intera. Capo d'accusa: aver sobillato la piazza, non averlo difeso. Più che un incontro tra cronisti e tecnico è sembrato di partecipare ad uno «psicodramma». L'allenatore viola si è scagliato contro i mezzi di informazione, dribblando ogni contraddittorio, ogni evidenza, sposando la tesi del complotto (!), della fossa scavata prima dell'esecuzione. Parole pesanti: «Il pubblico mi contesta? Il rapporto con i tifosi lo costruiscono i giornalisti al 90%, il rimanerti 10% è frutto dei risultati. Non posso certo creare un rapporto per la strada. Ci sono allenatori come Sacchi, Maifredi, Bigon e Materazzi che non mi sono superiori e che invece sono stati cullati più di me». Ha insistito, sempre più teso: «Siete voi, la stampa, a darmi gli otto giorni, non certo i Pontello». Infine quasi con ironia: «Ma se il panettone non lo mangio qui, vuol dire che lo mangerò da un'altra parte». Uno sfogo preoccupante, avvenuto sotto gli occhi increduli dei giocatori. Le urla di Giorgi sibilavano come proiettili, i suoi ragazzi si affacciavano timidamente dalla porta d'ingresso creando le premesse di una vicenda tragi-comica. Giorgi ha diretto poi l'allenamento con la squadra ridotta all'osso: Iachini ancora fermo, Battistini bloccato da un ematoma sulla schiena, Baggio con la gamba sinistra gonfia. Un allenamento surreale da¬ vanti ad un gruppo di tifosi dal quale ogni tanto si levava l'evidente malumore. Giorgi rientrava, cercava di recuperare un pizzico di serenità. La squadra annichilita si interrogava, qualcuno chiedeva notizie ai giornalisti. L'esperienza racconta di una situazione di «non ritorno». Su una cosa Giorgi ha ragione: la sua immagine a Firenze è irrimediabilmente compromessa. E' un uomo condannato a vincere, a non sbagliare più. Oramai ha saturato l'ambiente di giustificazioni e promesse, in una città che ancora rimpiange Eriksson e che da anni sogna un nuovo rinascimento. Ogni partita per lui rischia di diventare l'ultima spiaggia. Adesso tocca alla Sampdoria, poi, eventualmente, alla Cremonese. Solo una serie positiva potrebbe riaccreditarlo. Il tutto con l'handicap di una squadra che tutti reputano di buon livello. E già si parla del futuro. I tifosi che spingono per una soluzione clamorosa ed affascinante: Menotti direttore tecnico, Passarella suo collaboratore, Antognoni uomo immagine. In alternativa le soluzioni gradite vedono il ritorno di Liedholm garante, ancora, di Daniel Passarella. Piace anche Ottavio Bianchi. Infine il nome di Marchesi, comunque preferito a Giorgi. La candidatura di Aldo Agroppi trova ostacolo nell'atteggiamento dei tifosi che non dimenticano le polemiche finali del suo anno da tecnico viola. E i Pontello? La famiglia da settimane sta ruminando delusioni. Su questa squadra avevano scommesso il recupero di un rapporto con la città, avevano anche investito più di quanto non avessero fatto negli ultimi tre anni, volevano rientrare alla dirigenza. Adesso? Giorgi è ufficialmente intoccabile, ma i malumori: emergono oltre le barriere del self-control. Giorgi non ha più sponsor anzi attorno a lui c'è grande «timidezza». Solo l'avvocato Claudio Pontello si batte per tenere insieme i cocci. Il presidente Righetti nella serata si è poi scusato a nome della società con alcuni cronisti, per quello che era successo nello stadio. La realtà è che la contestazione si è riversata su Giorgi ma potrebbe anche allargarsi, presto, a macchia d'olio, con effetti prevedibili. Non è solo Giorgi, quindi, ad avere bisogno di vincere, subito. E le polemiche si sommano alle polemiche. Sta per esplodere anche quella riguardante lo stadio Comunale. La commissione di vigilanza ha rinviato ogni decisione a sabato mattina. E i tifosi mugugnano, rischiano di assistere in «numero chiuso», al match più importante. Alessandro Rialti Giorgi all'attacco. Il tecnico della Fiorentina apostrofa i cronisti 1 1

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