Ustica, gli 007 avevano i nastri di Ruggero Conteduca

Ustica, gli 007 avevano i nastri Esibiti documenti importanti durante la deposizione del generale Tascio Ustica, gli 007 avevano i nastri Consegnati ai magistrati solo dopo tre mesi ROMA. Sul disastro di Ustica e sui presunti tentativi di depistaggio, si allunga ora ufficialmente l'ombra del Sismi. I servizi segreti militari, stando ai documenti esibiti ieri nel corso dell'audizione del generale Zeno Tascio. dinanzi alla commissione parlamentare sulle stragi e il terrorismo, sarebbero entrati in possesso delle trascrizioni dei nastri dei centri radar di Licola e Marsala molto prima della magistratura. E per primi si sarebbero posti il quesito di chi fosse la traccia dell'aereo registrata a poche miglia dal Dc9 prima che fosse abbattuto. Nuovi documenti, definiti segretissimi, sono stati inoltre inviati alla commissione dal generale Pisano, ascoltato la scorsa settimana. A cercare di chiarire i tanti misteri è toccato ieri in seduta pubblica, fra pesanti contraddizioni e imbarazzanti vuoti di memoria, al responsabile del Sios Aeronautica (il servizio segreto dell'Arma), all'epoca dell'incidente, il generale Tascio. Era già stato ascoltato in luglio, questa volta però la sua deposizione avveniva in modo «formale», con la possibilità del presidente Gualtieri di incriminarlo. Tascio si è mostrato molto accorto, scaricando su altri la responsabilità di alcuni comportamenti, chiamando in causa altri generali, come l'allora comandante del terzo Roc di Martina Franca, Mangani, prendendo le distanze dai suoi stessi collaboratori di allora. E' giunto persino a cambiare opinione tre volte nello spazio di due mimiti. Un episodio molto delicato che, oltre a chiamare in causa il Sismi di Santovito, gettava ombre sul comportamento del reparto da lui allora diretto, il Sios Aeronàutica. Secondo una prima versione, infatti, sarebbe stato il Sismi, l'8 agosto di 9 anni fa, qualche settimana dopo la strage di Ustica, a fornirgli i tracciati radar di Marsala e Licola pregandolo di tradurli su una carta geografica. Due giorni prima, i servizi gli avrebbero anche chiesto se, accanto alla traccia del Dc9, ve ne fosse un'altra di un velivolo «molto prossimo» alla sua rotta. Sulla base di alcuni documenti in possesso della commissione, però, prima il radicale Teodori, poi il verde Boato, infine lo stesso presidente Gualtieri, avrebbero contestato al generale un suo personale interessamento, o perlomeno del suo reparto, nella ricerca dei tracciati di cui la magistratura aveva chiesto il sequestro. Secondo tali documenti, infatti, sarebbe stato il Sios, fin dal 29 luglio '80, ad attivarsi su richiesta del Sismi, e non viceversa, per recuperare le trascrizioni e tradurle. Cosa che avvenne il giorno dopo presso il Roc di Martina Franca. Sui tracciati, Tascio non ha dato alcuna valutazione sostenendo di aver incaricato gli esperti di Martina Franca della trasposizione dei dati sulla carta. Da altri documenti in possesso della commissione risulterebbe inoltre che tutto il materiale di cui i giudici chiesero il sequestro, compresi i nastri originali di Marsala e i modelli di Licola, furono ammucchiati prima nell'aeroporto di Trapani (il 12 luglio 1980) e dopo 10 giorni traferiti a Punta Raisi (Palermo). La magistratura li acquisì agli atti solo in ottobre. Chi e quanti ebbero la possibilità di mettere le mani su quelle prove? E perché il Sismi, a pochi giorni dall'incidente, chiese di accertare se accanto a quella del Dc9 vi fosse un'altra traccia? Si scoprirà successivamente che né Marsala né Licola registrarono tracce significative, come fece invece il radar di Ciampino, tanto da permettere prima ad un esperto americano e poi al collegio dei periti nominati dal giudice Bucarelli di parlare di missile e di un caccia a poche miglia dal Dc9. Ma non è l'unica contraddizione in cui è caduto il generale, tanto che la commissione ha chiesto una sua nuova audizione, così come è stato deciso di invitare a San Macuto nuovamente il generale Pisano, i responsabili di Civilavia e il ministro Martinazzoli per sapere se esiste davvero una «controperizia» del ministero della Difesa che riaccredita la tesi della bomba a bordo. Ruggero Conteduca

Luoghi citati: Ciampino, Marsala, Martina Franca, Palermo, Roma, Ustica