«Contro l'imperialismo» di Fernando Mezzetti

«Contro l'imperialismo» «Contro l'imperialismo» Krenz-Pechino, un flirt dopo il massacro TOKYO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nel pieno della crisi a Berlino Est con le inarrestabili fiumane di fuggiaschi e alla vigilia di prendere il posto di Honecker, il nuovo leader tedesco-orientale Egon Krenz ha trascorso in Cina un periodo inusualmente lungo. Dal 25 settembre al 3 ottobre ha avuto lunghi colloqui coi dirigenti cinesi, rinsaldando in questa fase critica il ponte stabilitosi a giugno tra Pechino e Berlino Est, che per prima esaltò con entusiasmo l'intervento delle forze corazzate sulla piazza Tienanmen. Uno dei temi ricorrenti degli incontri è stata la solidarietà di classe internazionalista nella lotta lanciata dall'imperialismo: un relitto ideologico divenuto una ragione di essere per i due regimi. In Asia la Germania Est può contare anche sul Vietnam, che nei giorni scorsi ha denunciato l «tentativi di destabilizzazione» del socialismo a Berlino Est. Capo della delegazione alle celebrazioni per i 40 anni della Repubblica Popolare, Krenz ha avuto un trattamento prioritario rispetto agli altri ospiti, tra cui gli inviati di Cuba, della Cecoslovacchia e di altri Paesi minori. Mosca aveva mandato l'ex vice premier Arkhipov, da tempo in pensione. A parte l'occasione cerimoniale, la visita è stata altamente politica. Incontrato sia pur brevemente anche da Deng Xiaoping, Krenz era accompagnato da diversi ministri e dal capo dei commissari politici delle Forze Armate tedesco-orientali. Isolata dai suoi stessi vicini socialisti come Ungheria e Polonia, costretta da Gorbaciov a lasciar transitare i trèni con i fuggiaschi via Praga, la Germania Est punta su Pechino in termini ideologici e economici. Altrettanto isolata dall'Occidente, Pechino punta alla tecnologia tedesco-orientale che per quanto meno sofisticata di quella occidentale è comunque adatta al suo stadio attuale di sviluppo. La crisi di regime a Berlino è rimasta sempre incombente nei colloqui politici, con costanti richiami a mo' di esempio alla repressione attuata da Pechino. In un colloquio, il 26 settembre, il segretario generale del pc cinese, Jiang Zemin, rilevando che la Germania Est è stata «la prima a sostenere la nostra ferma posizione», ha ricambiato esprimendo a Krenz l'appoggio contro «ogni attività di forze ostili al socialismo nella Repubblica Democratica Tedesca». Affermando che «l'anticomunismo è diventato particolarmente aggressivo», c che «le interferenze dell'imperialismo si sono appuntate particolarmente sulla Germania Democratica e sulla Cina», Krenz e Jiang Zemin hanno esaltato «la solidarietà nella lotta di classe internazionale». Capo dei servizi segreti al momento della visita, Krenz è stato onorato con un banchetto e un lungo incontro dal suo omologo cinese, Qiao Shi. Entrambi hanno concordato nel dire che «forze dell'imperialismo stanno sforzandosi di far evolvere in alcuni Paesi il sistema socialista verso quello capitalista», impegnandosi a «non diminuire la vigilanza». Krenz aveva da parte sua affermato che la Germania Est «farà di tutto per consolidare il socialismo e il potere politico dei contadini e degli operai». Il flirt con la Cina potrebbe rivelarsi imbarazzante, ora che Krenz cerca di accreditare un'immagine da riformista illuminato. C'è poi il recentissimo riavvicinamento a Mosca della Germania Est (Krenz l'altro ieri ha lodato pubblicamente la perestrojka): se confermato, potrebbe ridimensionare il neonato asse Ddr-Cina. Fernando Mezzetti