DDR, GORBACIOV CHIAMA BRANDT di Enzo Bettiza

DDR, GORBACIOV CHIAMA BRANDT DALLA PRIMA PAGINA DDR, GORBACIOV CHIAMA BRANDT sti che la scelta di Krenz era positiva e rappresentava un'ipotesi seria di rinnovamento. A pensarci bene, non ci sarebbe tanto da stupire che Gorbaciov, prima di tagliare la testa agli ultimi tori ulbrichtiani, abbia voluto sentire il parere tecnico oltreché politico dei leader socialdemocratici tedeschi. Le crisi sono due: l'una coinvolge la linea generale dell'Urss nei Paesi in fermento dell'Est europeo, l'altra minaccia di vanificare la politica dei piccoli passi perseguita dalla socialdemocrazia di Bonn nei confronti dell'Est germanico. Se due sono le crisi, può darsi benissimo che sia stata una sola la terapia scelta per decongestionare la situazione nel suo punto più caldo e più ostico: il cambio della guardia ai vertici comunisti di Berlino Est. Ma se così è, la novità non sta tanto nel cambio della guardia tedesco-orientale. La novità vera sta nel fatto che la socialdemocrazia di Bonn sia stata coinvolta, per la prima volta, da Gorbaciov, in una sorta di cogestione della crisi tedesca che sarà lunga e che nessuno sa dove e come andrà a finire. Lo diceva già Heine: «Quando la notte penso alla Germania, non riesco più a prendere sonno». Enzo Bettiza

Persone citate: Gorbaciov, Heine, Krenz

Luoghi citati: Berlino Est, Bonn, Ddr, Germania, Urss