la polizia sgombra un parco di F. G.

La polizia sgombra un parco Alla periferia di Roma le ruspe abbattono alberi e giostre La polizia sgombra un parco Rissa con i cittadini: «Qui si costruisce» ROMA. Per difendere il verde si sono presi a randellate con la polizia. All'estrema periferia di Roma, nella zona del Tiburtino, si costruisce a ritmo vertiginoso. Molti cittadini vedono con terrore l'avanzare degli edifici. Un comitato spontaneo tre giorni fa ha «occupato» un prato abbandonato, lo ha ripulito, ha piantato alberi e sistemato giostre. Ieri all'alba è intervenuta la polizia. Le ruspe hanno abbattuto gli alberi e divelto le altalene. Duecento persone sono scese in strada, ma dalle parole si è presto passati ai fatti e la protesta è stata repressa a suon di manganellate. E' una storia complessa di licenze edilizie, di varianti urbanistiche, di piani regolatori, di sfrattati e di cooperative agevolate quella che è dietro il «fattaccio» di ieri. C'è anche lo zampino dell'ex sindaco Pietro Giubilo, de, diventato famoso per aver firmato 1200 delibere nell'ultima notte del suo mandato. Tra le altre cose, ha autorizzato anche un edificio sul prato risanato dai cittadini. E così gli abitanti del comprensorio (nove palazzoni) hanno scoperto che accanto alle loro case ne verranno costruite altre dodici fino a saturare tutto lo spazio disponibile. «E' l'ennesima storia della speculazione fondiaria a Roma — dice Antonio Cederna, urbanista e deputato della Sinistra indipendente — visti i prezzi dei terreni, si costruisce all'inverosimile senza rispettare gli standard di legge e senza rispatto per chi dovrà andare a vivere in quelle case». L'arrivo della polizia, infatti, e l'epilogo delle manganellate hanno fatto il giro della città attraverso il tam-tam delle radio «militanti» e delle strutture di partito. Sono arrivati i verdi, i comunisti, gli autonomi. Ci sono stati altri momenti di tensio¬ ne. La protesta, a sera, non era ancora terminata: tre persone (tra cui l'assessore provinciale all'Ambiente, il verde Athos De Luca) si sono arrampicate su una gigantesca gru e da lì agitano manifesti di protesta. Alla base della gru, un sit-in di altri contestatori. Tutt'intorno, cani al guinzaglio, una serie di guardie giurate chiamate dai costruttori. E poi poliziotti, sindacalisti, giornalisti, curiosi, bambini, deputati. La protesta è diventata «kermesse». Dall'altra parte della barricata ci sono i costruttori. Quattrocento famiglie consorziate in cooperativa che hanno ottenuto finanziamenti dalla Regione e licenze dal Comune. «E' tutto in regola — sostiene il presidente della cooperativa, signor Cantelmo — si controlli pure. Dalla mia parte ci sono 1200 persone: hanno già pagato l'appartamento e aspettano ansiosamente un tetto». [f. g.]

Persone citate: Antonio Cederna, Athos De Luca, Cantelmo, Pietro Giubilo

Luoghi citati: Roma