la Polonia bussa a Roma di Guido Rampoldi

La Polonia bussa a Roma Il premier Mazowiecki è in Italia per la sua prima visita ufficiale La Polonia bussa a Roma «Rischiamo il tracollo economico L'Europa occidentale ci aiuti» ROMA. «Credo sia giunto il momento di mutare la geopolitica in Europa». Il premier polacco Tadeusz Mazowiecki è giunto ieri sera a Roma preceduto da questa significativa dichiarazione, a metà tra la speranza e il programma, comunque in linea con la scelta di compiere la prima visita ufficiale del suo mandato in un Paese dell'Europa occidentale. Oggi Mazowiecki incontrerà i vertici istituzionali (lotti, Cossiga, Spadolini, Andreotti, De Michelis) ed esponenti dei maggiori gruppi industriali e della Confindustria; domani il Papa. In un certo senso comincia qui, a Roma, il duro, incerto inverno polacco, nel quale una democrazia neonata sarà alle prese con una crisi economica devastante: e il sostegno economico dell'Occidente sembra all'ex leader di Solidarnosc, da settembre al vertice della Polonia, prezioso quanto il sostegno della Chiesa che il Pontefice polacco rappresenta. Così Mazowiecki, l'equilibrista di Varsavia in bilico tra Est e Ovest, tra un'economia «socialista» non ancora smantellata e un'economia di mercato non ancora sviluppata, gli alleati viene a cercarseli prima di tutto in quell'Europa occidentale più interessata alla «nuova geopolitica»: dunque nella Roma di Karol Wojtyla, e nella capitale di un'Italia che, tra i Dodici, sembra con la Germania occidentale la più sensibile alle prospettive di una rinascita dell'Europa centrale. Il tandem Roma-Bonn, riconfermato ieri dall'incontro Andreotti-Kohl, sta cercando di trainare la Cee verso una politica di massicci interventi a favore dell'Est post-comunista. L'Ostpolitik di Andreotti e De Michelis si è espressa, l'altro ieri, con il varo di un pacchetto di misure prò Polonia che si tradurrà in un aiuto globale calcolato in tremila miliardi («Molto importante e significativo», l'ha definito ieri Mazowiecki); e nella decisione di inserire la Polonia, come già la Jugoslavia e come in futuro l'Ungheria, tra i Paesi beneficiari degli interventi per la cooperazione allo sviluppo. Negli incontri di oggi Mazowiecki avrà probabilmente anche assicurazioni sul ruolo che l'Italia intende svolgere negli ambiti della Cee e degli organismi di credito internazionale per aiutare la Polonia a fronteggiare una crisi economica che, fin dai prossimi mesi, potrebbe essere fonte di una grave instabilità interna. Un rischio che Mazowiecki non nasconde: «Nella sfera economica — ha detto prima di partire in un'intervista all'Ansa — si sono accumulati molti fenomeni negativi che bisogna vincere rapidamente», per scongiurare «resistenze sociali alle riforme» e per evitare «che acquistino importanza forze estremistiche, non importa da quale parte», forze che potrebbero creare «minacce alla stabilità del Paese». Da qui, l'urgenza di una cooperazione con l'Europa. Poche ore prima di partire per Roma, dove è giunto accompagnato da mezzo governo (sono con lui il ministro degli Esteri, Skubiszewski, il ministro per la Cooperazione economica, Swiecicki, e i viceministri dell'Industria, delle Finanze, dell'Agricoltura), Mazowiecki aveva rassicurato Mosca con un'intervista all'agenzia di stampa sovietica Novosti. «I nostri Paesi sono vicini e nessun miracolo può spostare la Polonia sulla luna». Ma «una cosa è la situazione geopolitica che si crea se tra due Paesi c'è ostilità, e del tutto diversa se invece trionfano relazioni normali, e non solo a livello ufficiale. Credo sia giunto il momento di mutare la geopolitica in Europa. Ripeto: nessuno di noi si trasferirà sulla luna». E ancora, sul Patto di Varsavia: «La nostra posizione è questa, le alleanze militari devono occuparsi delle questioni inerenti la sicurezza esterna, in nessun caso degli affari interni dei Paesi che vi aderiscono». E sul Comecon: «Le relazioni all'interno del Comecon suscitano critiche da parte dei Paesi membri. Occorre cambiare molto. Ma dichiaro che per noi la cooperazione con i Paesi socialisti è una cosa importante». Guido Rampoldi Il premier polacco Tadeusz Mazowiecki incontrerà anche il Papa, di cui è amico