Si è dimesso Honecker, travolto dai profughi di Tito Sansa
Si è dimesso Honecker, travolto dai profughi Il leader di Berlino Est lascia il potere dopo 18 anni: al suo posto Egon Krenz, che promette frontiere aperte Si è dimesso Honecker, travolto dai profughi // successore: «Abbiamo capito troppo tardi, oggi comincia la svolta» BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO Sotto la pressione delle fughe in massa e delle dimostrazioni di piazza, Erich Honecker, segretario generale del partito comunista e presidente della Ddr, è stato esonerato ieri da tutte le sue cariche. Dinanzi al Comitato Centrale convocato d'urgenza in seduta straordinaria, si è dimesso per motivi di salute. A capo del partito è stato eletto all'unanimità Egon Krenz, 52 anni, che è il più giovane membro del Politburo, responsabile fino a ieri per la sicurezza, la gioventù e lo sport. Alle 20, Krenz si è rivolto alla popolazione attraverso la tv. Ha pronunciato un discorso molto concreto annunciando: «Oggi comincia la svolta. Un nuovo comitato centrale verrà riunito fra breve per prendere decisioni importanti. Il rinnovamento è il nostro compito». Accennando alla fuga dei cittadini della Ddr all'Ovest, ha detto che «è il sintomo di una situazione complicata ed è nostro dovere migliorarla». Dopo avere lodato il «coraggioso processo in corso nell'Unione Sovietica» c fatto una specie di autocritica per quello che è successo negli ultimi mesi, lamentando il tempo perso, il nuovo capo del partito ha annunciato la presentazione di un disegno di legge che permetterà ai cittadini della Ddr di viaggiare all'estero. Concludendo, Krenz ha detto: «Vogliamo uno scambio di opinioni con i cittadini, riconosciamo la serietà del momento storico, siamo aperti e realisti. Aspettiamo i vostri consigli. Abbiamo un sacco di lavoro da svolgere; nessuno ha la bacchetta magica: ci vorrà del tempo». il nome di Krenz è stato proposto dallo stesso Honecker anche per la carica di Capo dello Stato e del Consiglio di Difesa. Ma il «suggerimento» era già noto ieri al Cremlino, tanto che il socialdemocratico di Bonn Egon Bahr, che aveva accompa-gnato Willy Brandt a un colloquio con Michail Gorbaciov, intrattenendosi all'uscita con i giornalisti, si era dilungato a parlare di Krenz e delle speranze di rinnovamento riposte nella sua persona. Insieme con Honecker hanno perduto i loro posti altri due membri dell'Uffico Politico, Gùnther Mittag, responsabile per l'economia, e Joachim Herrmann, cui era affidata tutta l'informazione, due settori chiave della crisi in cui si dibatte la Germania Orientale. La notizia della sostituzione di Honecker è stata accolta negativamente dai riformisti. A nome di «Neues Forum», la pittrice Bàrbel Bohley ha detto di essere «delusa e diffidente». «Non basta cambiare le persone — ha detto —: occorre cambiare politica». E ha ricordato che Egon Krenz ha giustificato e approvato il massacro di piazza Tienanmen. «Siamo scettici — ha detto a nome del neonato partito socialdemocratico della Ddr Angelica Barbel —: avrò fiducia in Krenz se aprirà un'inchiesta sulle brutalità della polizia e se riconoscerà noi dell'opposizione». Krenz — lo sanno tutti a Berlino Est — non è un riformista nel senso gorbacioviano. Non è neanche popolare. Ma ha il pregio di essere realista. Lo ha dimostrato dieci giorni fa, il 9 ottobre, quando ha dato l'ordine alla polizia di Lipsia di non intervenire contro i 70 mila dimostranti che avevano invaso il centro della città. Al nuovo capo del partito è giunto un telegramma di congratulazioni di Gorbaciov: «Sono convinto che i comunisti della Ddr, appoggiandosi ai lavoratori e a tutti gli strati della popolazione, troveranno le soluzioni tanto necessarie per i problemi complessi che si pongono al Paese». Tito Sansa ALTRI SERVIZI A PAGINA 6
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