I'ora del grande fratello

I/ora del grande fratello Sua Emittenza monopolizza la vigilia, le briciole a Sacchi I/ora del grande fratello Berlusconi confessa Van Basten MILANELLO DAL NOSTRO INVIATO «L'unico Butragueno in campo sarà lui» ride Berlusconi scivolando accanto al capannello di cronisti che assediano Marco Simone, vent'anni, varesotto, 6 gol nell'Under 21, nessuno ufficiale nel Milan, come hobby i trenini. Stasera esordiente in Coppa dei Campioni, e contro il Real. «E' una squadra che ho visto solo in tivù, affrontare i madrileni è sempre stato il sogno della mia vita». La spalla ideale per Van Basten, osserva Sacchi, considerate le condizioni fisiche di Borgonovo: il Butragueno italiano, secondo Berlusconi, il pivello che potrebbe scombinare i piani degli spagnoli perché non lo conoscono Sacchi concorda sottolineando la velocità e la resistenza del ragazzo. Il presidente, dimagrito, quasi in linea perfetta, giacca grigia, elicottero più puntuale degli autobus di linea, si è recato a Milanello per caricare i suoi ragazzi: secondo la versione di alcune settimane fa era il «padre che ascolta le lamentele del fi- glio». Adesso, dopo la cura rinfrescante, si considera un «fratello maggiore» e come tale ha ascoltato tutti. Poi ha convocato nel suo ufficio Simone e Van Basten, catechizzandoli e forse spiegando loro quali sono (secondo lui) i punti deboli della difesa spagnola. «Questa partita — declama il presidente — dà un senso a tutta la stagione. Il Real non scenderà in campo con la nostra serenità: da quando sono presidente con noi non ha mai vinto. Se il Milan saprà imporre la coralità del suo gioco, anche stavolta non ci sarà scampo per gli spagnoli». Berlusconi è più in forma di certi suoi giocatori: avesse un pallone palleggerebbe davanti ai giornalisti, se il ruolo non lo frenasse (ci saranno Craxi e tanti altri ospiti «doc» in tribuna) andrebbe in panchina con Sacchi e non starebbe zitto. Praticamente la conferenza stampa la fa lui, dice quasi tutto. Al tecnico restano le briciole ma l'Arrigo di Fusignano si diverte anche così. Ad un presidente così è permesso davvero di tutto. Del fiume di parole di Berlusconi cerchiamo di riassumere l'essenziale. «L'ambiente è sereno, ideale, concentrato. Questa squadra non ci ha mai traditi anche se il compito stavolta è più difficile: il Real ha sempre eliminato gli avversari che hanno vinto la Coppa dei Campioni. Saranno determinanti le reazioni chimiche delle due squadre: l'atmosfera che si respira qui a Milanello è quella giusta». Prima della gara dell'anno scorso lei disse: «Fate la goleada» e fu così, cinque gol nella porta del Real. Adesso cosa ha detto ai ragazzi? «Di ricordare le altre partite, di non avere timori revenziali, di credere in quel qualcosa in più che ha il Milan, anche in fatto di fantasia». Ha visto bene Van Basten, Maldini, Gullit: «Marco mi ha detto che si sente okay, ha una gran voglia di segnare. E' recuperato. Ho parlato anche con Gullit: «Sono pronto fra due mesi, presidente», mi ha detto e gli credo. Non abbiamo mai pensato di «tagliarlo»; siamo affezionati all'uomo e all'atleta. E' un fatto sentimentale, e non solo questo. Altri Gullit non ci sono in giro per il mondo. Sacchi? E' preoccupato nel modo giusto. Per fortuna ritroviamo Van Basten e Donadoni. Maldini? Il ragazzo è maturo, fa vita da professionista, si riprenderà presto». Infine due osservazioni. Una tecnica: «Schuster libero è una bella trovata, tanti grandi del passato, tipo Liedholm, hanno giocato in questo ruolo: il tedesco non è veloce, speriamo che sia il tallone d'Achille della re- troguardia spagnola». L'altra sentimentale: «Il Real è sempre stata la mia squadra europea preferita. E chi non tifava per Gento, per Puskas? Fuori dal panorama italiano è sempre stata la mia società ideale. Dopo il Milan, ovviamente». Cosa restava da dire a Sacchi? La formazione abbastanza scontata con l'impiego di Simoni che saprà lavorare bene ai fianchi gli spagnoli e la conferma di Rijkaard e Maldini, entrambi recuperati. «Con la volontà sopperiremo alle manchevolezze. Ben venga questa sfida col Real: spero di farne tante ancora. Soltanto battendo grandi avversarie e non soltanto i finlandesi, si diventa famosi. Abbiamo un Van Basten maturato rispetto a due anni fa, ora ha più carattere. Il Milan non deve avere timori, credere nella sua bravura, fare il proprio gioco. Se ci facciamo prendere dalla paura, cala la creatività, nascono crepe: l'importante è che la squadra giochi col cuore, ma soprattutto con la testa». Giorgio Gandolfi Il Real ha già pronte le trappole per Rljkaard: se si affaccia in attacco sarà curato da Sanchis.

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