Sul Corvo perizia di A. R.
Sul Corvo perizia Caltanissetta Sul Corvo perizia CALTANISSETTA. La vicenda del «corvo» si apre a nuove possibilità e la posizione del giudice Alberto Di Pisa, sospettato al tribunale di Palermo di essere l'autore delle lettere anonime che accusavano Falcone, sembra migliorare. A Caltanissetta il procuratore della Repubblica Salvatore Celesti (che volendo rispettare il segreto istruttorio mantiene il massimo riserbo sugli sviluppi dell'inchiesta) progetta di ordinare una superperizia sull'impronta digitale che «accusava» il dottor Di Pisa. La perizia del Cis, il Centro investigazioni scientifiche dei carabinieri, aveva fatto balenare l'ipotesi di un'indebita ingerenza dei servizi segreti, con agenti del Sismi che potrebbero aver «manipolato» l'ormai famosa impronta digitale rilevata su una delle buste contenenti una delle cinque lettere anonime al centro dello scandalo. Soprattutto la perizia di parte eseguita dal professor Aurelio Ghio, al quale il giudice Di Pisa si era rivolto, ha sollevato più di un dubbio: anzi per il perito torinese c'è la «piena certezza» dell'innocenza del sostituto procuratore palermitano. «E' opportuno fare chiarezza su alcuni aspetti essenziali», ha detto il procuratore Celesti. Lo stesso Celesti, quando la perizia fu consegnata dagli esperti del Cis, si era lasciato scappare che essa si prestava ad una conclusione «univoca». Questo fece ritenere sfavorevole al dottor Di Pisa la conclusione cui erano giunti i tecnici dei carabinieri. Negli ambienti giudiziari di Caltanissetta adesso non viene esclusa la possibilità che un nuovo accertamento sull'impronta digitale possa essere affidato a un organismo diverso dal Cis. [a. r.]
Persone citate: Alberto Di Pisa, Aurelio Ghio, Caltanissetta, Di Pisa, Salvatore Celesti
Luoghi citati: Caltanissetta, Cis
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