Il Milan punta su Simone

Suarez avverte Suarez avverte «Se Gordillo è stanco, attenti a Hierro e Martin Vasquez» «Una vittoria con gioco accademico, diciamo burocratico, e con il pensiero altrove». Senza dire dove, era superfluo con il secondo turno di Coppa alle porte. Così la stampa spagnola ha condensato l'ultima vittoria in campionato del Real, il 4-0 al Malaga che sabato scorso non ha emozionato i 75 mila spettatori. Anche se il successo, unito al pareggio casalingo del Siviglia ed alla sconfitta dell'Atletico Madrid a Valladolid, ha consentito alla squadra di Toshack di tornare in testa, sia pure in coabitazione. Al Santiago Bernabeu reti di Ruggeri, Losada, Gordillo e Aldana. Comprimari, nei confronti dei bomber Butragueho (assente) e Sanchez. Anche Gordillo (32 anni) un comprimario? «Ormai quasi — commenta Luisito Suarez, aggiornato sul calcio spagnolo a Bologna dopo Italia-Brasile — perché le fatiche cominciano a pesargli. Sta seguendo l'iter percorso dal vostro Cabrini. Per anni è riuscito a partire palla al piede dalla propria area per arrivare al cross, dall'altra parte. Adesso fatica ad andare oltre la metà campo. Come Antonio, insomma. Che nel Bologna ha capito la situazione e fa il difensore. Gordillo non si rassegna ancora, e qualche pallone lo perde per strada. Lo capisco, è duro cedere al tempo che passa». Suarez pone il dito su una piccola piaga del Real, ma dalle sue parole sembra sia la sola (posto che Butragueho giochi). A Luisito la squadra di Toshack piace. Perché è diventata più difensiva, più italiana? Perché gli crea un alibi se lui decidesse di impostare la Spagna di Italia '90 su linee più prudenti?. «Non esageriamo, non pensate che avendo io giocato nell'Inter di Herrera sia un nostalgico del catenaccio. Il calcio è cambiato, certo, le attenzioni a non scoprirsi troppo restano valide ma sono interpretate con maggiore elasticità. Ricordate le Under 21, quelle di Vicini e mia, erano squadre da spettacolo. Tuttavia, se non hai un libero come Franco Baresi qualche cautela la devi prendere. Il Real di Toshack è meno allegro, ecco, ma il gol resta l'obbiettivo. Non si può sprecare un talento come Hugo Sanchez...». Milan avvertito, da un tecnico che conosce a fondo il calcio spagnolo ed il nostro. Suarez aggiunge due indicazioni: «L'uomo più in forma del Real, e lo ha confermato anche in nazionale a Budapest, mi pare Martin Vasquez. Un centrocampista che sa difendere ed attaccare, che a 24 anni sta già raggiungendo la piena maturazione. Un punto di forza. Segnalo anche Fernando Ruiz Hierro, il ventunenne difensore-mediano che il Real ha comprato la scorsa estate. Un giocatore emergente, di grandi qualità atletiche, coraggioso, e dalla tecnica già buona ma con ampie possibilità di migliora¬ mento. Interessante, l'ho già inserito nel gruppo dei nazionali. Benjamin Toshack lo tiene nella giusta considerazione». Hierro è costato al Real 225 milioni di pesetas, sui due miliardi e mezzo di lire. Un investimento a colpo sicuro. L'aveva segnalato Beenhakker, l'allenatore licenziato. Almeno, ha lasciato qualcosa di suo. Nella lista dei convocati per Budapest, i «realisti» erano appunto Hierro (panchina) quindi Olendo, Sanchis, Michel, Martin Vasquez e Butragueho. L'ossatura della squadra e ben tre difensori. Un altro segnale. Ma Suarez non va oltre, non arrischia pronostici, non giudica l'impiego di Schuster libero. Il et della nazionale non può interferire nel lavoro degli allenatori di club. La federazione spagnola intanto gli ha allungato il contratto, impegnandolo sin d'ora a guidare anche la nazionale olimpica per i Giochi di Barcellona '92. Stipendio, 16 milioni di pesetas l'anno, 180 milioni di lire. In più i premi: la qualificazione per Italia '90 gli ha già garantito il raddoppio dell'ingaggio. Non commenta la notizia: «Abbiamo parlato di calcio, le questioni private non interessano». Del Real anti-Milan parla ancora Jorge Valdano, l'asso argentino (campione del mondo) che a lungo ha fatto le fortune dell'attacco del Real, attraverso la sua rubrica settimanale su «El Pais». Tocca il tasto più importante, quello della tattica difensiva. Un parere che sembra dedicato a Sacchi: «Il nuovo bloccaggio della retroguardia ideato da Toshack rende più difficile la strada verso Buyo sia col gioco a terra che con i palloni alti. Con Ruggeri e Hierro il reparto ha guadagnato in statura. Non dimenticate che tre delle sei reti incassate dal Real la scorsa stagione nel doppio confronto con i rossoneri sono state realizzate di testa dai tre olandesi. Adesso non sarà più così facile. Anche perché manca un certo Ruud Gullit...». Bruno Perucca Hugo Sanchez in acrobazia segna un gol per il Real: la punta assicura che si prenderà la rivincita sul Milan