la Samp ha già battuto Paul McCartney di Curzio Maltese

La Samp ha già battuto Paul McCartney Questa sera a Dortmund l'anticipo di Coppa delle Coppe contro il Borussia del golden-boy Moeller La Samp ha già battuto Paul McCartney Il pubblico preferisce Vialli & C. al concerto delVex-Beatle DORTMUND DAL NOSTRO INVIATO A 22 anni è molto più popolare di quanto lo fosse Platini, forse altrettanto bravo. Andreas Moeller, chiarissimo oggetto dei desideri juventini, è il primo spauracchio della Samp al vero esordio in coppa. L'altro è il pubblico più caldo di Germania, quello che questa sera riempirà i 53 mila posti del bellissimo Westfallenstadion, nel cuore del parco di Dortmund, e le casse del Borussia con un milione di marchi. L'incasso totale è già record: 2.200.000 marchi, un miliardo 600 milioni di lire, compresi i 300 milioni della Fininvest per i diritti tv. E' stato un grande affare per il Borussia trovare sulla sua strada Mantovani e Berlusconi. Molto meno aver a che fare con Boniperti, che a giugno gli soffierà Moeller al prezzo stracciato del parametro Uefa: 1600 milioni. . Ma i tifosi del Borussia per ora non ci pensano, si stringono attorno all'idolo e al sogno di far fuori gli italiani. Se la trasferta a Bergen valeva soprattutto come gita, qui, nel profondo Nord della Germania, la Samp ha trovato ben altra accoglienza. Dortmund è rimasta forse l'unica città tedesca ammalata di calcio. L'ultimo scudetto del Borussia risale al '63, eppure il Westfallenstadion è il più frequentato del Paese: 32 mila presenze di media. Quando la tv tedesca ha chiesto di anticipare la partita a oggi, un giornalista ha fatto notare la contemporanea presenza di un concerto di Paul McCartney. I diligenti del Borussia hanno replicato: «In qualsiasi altra città tedesca sarebbe un problema: a Dortmund sarà il manager dell'ex Beatle a doversi preoccupare». E così è stato. Dortmund, una delle prime città a ospitare i concerti dei mitici ragazzi di Liverpool, ha snobbato il vecchio amore per tuffarsi in una notte di calcio. Effetto della politica di prezzi bassi della società e della crisi sociale. Il pallone è ancora il divertimento più a buon mercato per una città depressa, col più alto numero di disoccupati in Germania (18 per cento), messa in ginocchio dalla crisi delle miniere e dell'industria pesante. Sarebbe bastato questo clima datino» e il nome dell'avversaria per svegliare la Banda Vialli, così facile a improvvisi torpori. Ma strada facendo, dal' sorteggio svizzero in poi, la sfida si è arricchita di ulteriori suggestioni. L'anticipo la fa cadere oggi, tra la batosta rimediata dalla Nazionale e il secondo assalto alle coppe, che si vuole terreno di riscatto per il calcio italiano. Tutte le strade, come sempre, portano a Vialli, simbolo e barometro delle fortune italiane. StradiVialli è tornato discretamente suonato dal carnevale bolognese. Così almeno lo descriveva Boskov: «Non ho mai visto Gianluca così giù di morale dopo una partita della Nazionale». Sull'aereo che portava la Samp in Germania, il leader se n'è rimasto a lungo a covare cattivi pensieri dietro le lenti scure. Ha cancellato il ricordo di Bologna con poche parole: «Ho giocato malissimo e la cosa non mi ha fatto piacere. Per fortuna, questa stagione che dicono di grande stress, offre subito l'opportunità di rimontare. Il Borussia è una bella squadra, del livello del Malines, pericolosa in casa quanto fuori. Neppure una nostra vittoria chiuderebbe i conti. Speriamo di entrare subito in partita. L'anno scorso era il nostro punto debole». Lo testimonia la disdicevole abitudine di prender gol in trasferta nei primi minuti. Ma la Samp è diventato più forte e «normale». Meno thrilling, meno follie. Forse anche meno spettacolo? Vialli alza le spalle: «Può darsi, ora, perché ci manca Cerezo. Uno come lui non si trova: farebbe anche la fortuna del Brasile che ci ha battuto». Il Brasile ronza anche nella testa di Mancini, che pure ha goduto del privilegio dell'assenza. «Anche se per la verità avrei preferito giocare», fa lui. Chissà, ora che si è proceduto all'esecuzione di Baggio, c'è un posto libero...«Mi sembra un po' triste. Io ci sono passato: un giorno ti esaltano e la partita dopo sei un incapace». Curioso tocchi a lui la parte di consolatore, nei confronti di Baggio e perfino di Vialli: «Dire che è in crisi mi sembra una baggianata. Gianluca è capocannoniere, non ha mai cominciato così be¬ ne». Del Borussia, confessa, sa poco: s'è dimenticato di guardarlo in tv venerdì, come aveva consigliato Boskov. «Conosco però Moeller, mi piace molto. Mi somiglia nel gioco. Se la Juve l'ha preso, complimenti». In compenso Boskov ha vivisezionato gli avversari, al solito. Meglio di quanto gli riesca con la Samp: «A volte è difficile capire certi nostri difetti. Per esempio, le false partenze, una costante dell'ultima coppa. Forse ora siamo maturati, ma non basta. Sono sicuro che i tedeschi hanno maggior considerazione della Samp che noi stessi». Il Borussia visto dallo slavo è una squadra da Sturmund-Drang: ((Attaccano in massa. Contro il Bochum in campionato e sono stati beffati in contropiede (0-1, ndr). Avrei preferito che avessero vinto. Ora sono come leoni feriti. Il risultato ideale? Per me è fondamentale segnare un gol». Curzio Maltese Katanec, che ha giocato a Stoccarda, conosce bene il Borussia del giovane Moeller (nel riquadro)