L'Italia cerca spazio in Algeria

L'Europa divisa dal fisco A fine anno le proposte Cee per armonizzare i vari sistemi tributari L'Europa divisa dal fisco Formica insiste: colpire i «capitalgains» ROMA. Sembra ancora lontana l'abolizione delle frontiere fiscali. L'Europa marcia divisa e la Comunità solo alla fine dell'anno presenterà un pacchetto di proposte per armonizzare i diversi sistemi tributari dei Paesi partner. Lo ha annunciato ieri la signora Cristiane Scrivener, commissario Cee con delega ai problemi fiscali, al termine degli incontri con il ministro delle Finanze, Rino Formica, e il presidente della Confindustria, Sergio Pininfarina. La procedura appare dunque piuttosto laboriosa, anche perché sul fisco non c'è piena identità di vedute, né sembra possibile un'imposta comune sui redditi da capitale. Ieri il ministro Formica ha ribadito la posizione italiana sull'armonizzazione dell'Iva e la fiscalità del risparmio. Per l'Iva, l'obiettivo del nostro governo è quello di arrivare ad una graduale convergenza delle aliquote nazionali. Tre i livelli proposti: una aliquota normale, con forcella ristretta tra il 17 e il 20 per cento; una ridotta fra il 7 e il 9 per cento; una minima sociale, intorno al 2-4 per cento da applicare su beni e servizi di prima necessità. In sede comunitaria si dovranno concordare i prodotti e le merci da inserire nelle singole fasce. Formica ha poi confermato al commissario Scrivener la propensione a mantenere, in via provvisoria, il principio della tassazione dell'Iva sul prodotto finito. Sul tema della fiscalità del risparmio Formica e Scrivener hanno concordato sulla necessità di un regime comune di ritenute alla fonte. «Senza di ciò, ogni rafforzamento della cooperazione fiscale non bastereb- be di fronte ai rischi di distorsioni nei movimenti di capitale e di evasioni fiscali». Il ministro delle Finanze ha avvertito che senza questa armonizzazione delle imposizioni sul risparmio si correrà il grave pericolo di una corsa concorrenziale al ribasso delle tassazioni dei redditi da capitale, (ma la Scrivener ha fatto presente che la tassazione dei capital gains non sembra una strada percorribile) con la conseguenza negativa che questi potrebbero subire una tassazione molto minore rispetto agli altri redditi. E necessaria sarebbe pure una direttiva Cee che consenta, per certe frodi fiscali, deroghe al segreto bancario. Pininfarina ha avuto parole durissime contro alcuni provvedimenti avviati dal ministero delle Finanze. Queste misure, ha rilevato il presidente degli industriali, «sono inique, tendono a colpire le imprese e ci allontano dall'Europa». Il loro scopo è soltanto quello di reperire immediate risorse per lo Stato. [e. p.l

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