Da domani non si opera

Da domani non si opera E' incominciato ieri l'autunno caldo della Sanità: in arrivo un mese di disagi Da domani non si opera Anestesisti in sciopero fino a venerdì ROMA. Con lo sciopero dei medici aderenti al sindacato autonomo dell'Anaao-Simp, scattato ieri negli ospedali e negli ambulatori di Roma e del Lazio, si è aperto un lungo periodo di agitazioni sul fronte della Sanità. I disagi per gli assistiti, con brevi intervalli, si protrarranno sino alla fine del mese. Ecco, in sintesi, il calendario degli scioperi. Oggi. Prosegue l'agitazione negli ospedali romani, che si concluderà con l'ultimo turno della notte. Allo sciopero dell'Anaao non hanno aderito i sindacati confederali o le altre associazioni di categoria, ma l'attività è comunque ridotta al minimo. Garantiti soltanto gli interventi urgenti e di emergenza. Da domani a venerdì. Lo sciopero degli anestesisti-rianimatori proclamato dall'Aaroi bloccherà le sale operatorie di tutti gli ospedali pubblici, clinicizzati e convenzionati. Circa settemila medici si fermeranno per protestare contro la circolare emanata il 15 luglio scorso dall'ex ministro della Funzione Pubblica Cirino Pomicino, con cui sono stati revocati sia i quindici giorni di congedo ordinario, sia gli aumenti dell'indennità di rischio per l'esposizione alle radiazioni ionizzanti ed ai vapori anestetici. «Il provvedimento era illegittimo — commenta il presidente dell'Aaroi, Girolamo Gagliardi —, ma il nuovo ministro Gaspari si è limitato ad affermare che il problema sarà preso in esame nelle nuove trattative contrattuali, compatibilmente con le risorse disponibili. Per noi è troppo poco». Giovedì 26 e venerdì 27. Scenderanno in sciopero tutti i medici pubblici dipendenti aderenti alle organizzazioni autonome Cosmed, Anaao-Simp, Cimo, Anpo, Sumi e Simet. Si tratta di un'autentica sollevazione generale, che ha già provocato le prime reazioni del governo. Ieri, infatti, il ministro Gaspari si è incontrato con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Due i problemi sul tappeto: il codice di autoregolamentazione dello sciopero e gli accordi intercompartimentali. Il ministro, in so- stanza, ha fatto sapere che lo sciopero dovrà essere regolamentato secondo le norme indicate dal disegno di legge presentato dal senatore Gino Giugni, attualmente all'esame del Parlamento. I medici, invece, rivendicano l'applicazione del codice di autoregolamentazione da loro stessi elaborato, al quale si sono sempre attenuti in passato. Quanto agli accordi intercompartimentali per il pubblico impiego, si è ancora ai preliminari. Una svolta si potrà avere sabato, quanto si avvieranno le trattative vere e proprie. Gaspari, prima di iniziare il negoziato, potrebbe anche pretendere la firma del codice di autoregolamentazione. In questo caso lo scontro diventerebbe aperto e lo sciopero potrebbe essere prolungato. Oggi, frattanto, il ministro della Sanità Francesco De Lorenzo aprirà le trattative per i medici di famiglia, i pediatri, gli specialisti ambulatoriali e convenzionati esterni. Sono categorie che firmano «convenzioni» con il solo ministero, ma la mossa di De Lorenzo può essere interpretata come un tentativo di evitare la coagulazione di un fronte medico totale, almeno per quanto riguarda gli aspetti dei rapporti di lavoro. Le agitazioni nel settore della Sanità, tuttavia, non si limitano ai medici. Sono sul piede di guerra anche i dirigenti della Cida-Sidirss e i farmacisti ospe¬ dalieri della Sifo e del Sinafo. Chiedono adeguamenti economici e normativi. Avanzano proposte anche per il provvedimento governativo di riforma delle Usi. Contro gli scioperi della Sanità è intervenuto ieri Giovanni Moro, segretario politico del Movimento federativo democratico. «Siamo convinti — ha detto — che in un Paese moderno e civile queste cose non debbano più accadere. Noi non contestiamo ai sindacati il diritto alla conflittualità e all'astensione del lavoro, ma li invitiamo ad accorgersi che l'esercizio di questo diritto non lede minimamente la controparte, ma soltanto i cittadini malati». Ir. i.] Il ministro De Lorenzo

Luoghi citati: Lazio, Roma