Mele, 6 milioni di quintali d'avanzo di 1. B.
Mele, 6 milioni di quintali d'avanzo FRUTTA Per sostenere i prezzi la Cee ha dato il via ad una campagna di «smaltimenti» Mele, 6 milioni di quintali d'avanzo Non tutte saranno distrutte: andranno a ospizi e ospedali ROMA. Quest'anno ci sono troppe mele e, per non far crollare i prezzi alla produzione, la Cee ha deciso di eliminarne un certo quantitativo. L'Italia, che è il maggior produttore europeo, partecipa a quest'operazione che ha come obiettivo finale quello di sottrarre al mercato un totale di 628.000 tonnellate di frutta. La produzione stabilita, e quindi accettata, dalla Comunità economica europea, è di 6 milioni 200 mila tonnellate di mele; quest'anno se ne sono prodotte sei milioni 828 mila tonnellate. Quindi c'è un esubero di 628 mila tonnellate che dev'essere tolto di mezzo; non fisicamente eliminato, perché le strade dello smaltimento prevedono, ad esempio, l'offerta a ospedali, ospizi, scuole. Come riferisce la Confagricoltura, la Comunità stabilisce con un apposito regolamento che gli stati membri della Cee possono disporre ritiri preventivi di mele (ma anche dì pere e anche di prodotti orticoli), che non devono superare il 40% delle prevedibili eccedenze. Il 40% conteggiato su 628 mila tonnellate di mele dà un totale di 250 mila tonnellate circa, da sottrarre al mercato in tutta la Comunità europea. Il nostro Paese, come abbiamo già visto, ha una quota di ritiro che è la metà del totale. A questo punto dev'essere fatto un altro conteggio che tiene conto delle potenzialità produttive di ciascuno dei dodici Paesi, per determinare esattamente la quota di prodotto che ciascun Paese è autorizzato a togliere dalla commercializzazione. All'Italia è stata attribuita una quota pari a 101.400 tonnellate, poco meno della metà del totale. Per ora si opera sulle mele di seconda categoria, ma non è escluso che in un secondo tempo si passi a quelle di categoria superiore. Sono autorizzati a consegnare il loro prodotto i frutticoitori facenti parte di associazioni di produttori. Il ministero dell'Agricoltura, che vigila su tutta l'operazione, assegna alle singole associazioni di produttori, che poi si identificano con le unioni nazionali di associazioni di produttori (Unapoa, e altre) una determinata quantità. Ed ecco l'ultima parte del complesso meccanismo di ritiro. Per comodità di calcolo le tonnellate di mele sono diventate quintali: non più, quindi, 101.400 tonnellate, bensì 1.014.000 quintali. Il ministero dell'Agricoltura ha finora ricevuto da 13 associazioni di produttori la richiesta per ritirare 371.100 quintali di prodotto. Resta disponibile una quota di 642.900 ouintali. [1. b.]
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