lotti colpa dello Stato la mafia al Sud di R. Cri.

lotti: colpa dello Stato la mafia al Sud Il presidente della Camera accusa: finora solo interventi straordinari dilapidati in clientele lotti: colpa dello Stato la mafia al Sud «Lo dico con amarezza, il crimine controlla le istituzioni» ROMA. «Lo Stato è colpevole per quanto sinora non ha fatto sia nella lotta alla criminalità, sia per lo sviluppo del Sud, affidato solo alla logica dell'intervento straordinario spesso dilapidato a fini clientelari». A lanciare queste accuse è stato ieri il presidente della Camera Nilde lotti, intervenendo, in provincia di Caserta, alla cerimonia per il quarantaseiesimo anniversario dell'eccidio perpetrato dai nazisti a Bellona, dove furono fucilate 54 persone. «Sono parole pesanti che pronuncio con profonda amarezza — ha continuato la lotti — Ma è davvero ora che lo Stato mobiliti tutte le sue energie e risorse per una grande battaglia nazionale contro i poteri criminali e per fare del Sud una assoluta priorità». Ha poi affrontato i temi della questione meridionale e dell'intreccio tra mafia e politica. «Quella del Mezzogiorno — ha detto — è la grande questione nazionale non risolta e, per affrontarla, è necessaria una grande riscossa civile». La lotti ha anche sottolineato come un livello di disoccupazione che nel Meridione arriva al 21 per cento della popolazione attiva e che tocca il 21 per cento tra i giovani «non è e non può essere tollerabile in nessuna società». Per il presidente della Came¬ ra la disoccupazione al Sud non può essere considerata soltanto come un problema economico: si tratta invece di un nodo cruciale che mette in discussione la capacità della società italiana di integrare tutti i suoi cittadini. Anche lo sviluppo economico del Mezzogiorno dipende dalla capacità di affrontare quella che la lotti ha definito «la più grave e drammatica delle emergenze nazionali, e cioè la questione della criminalità organizzata». «Si tratta — ha detto citando il rapporto Svimez di quest'anno — di un potere criminale tradizionalmente alimentato dal condizionamento che esso è in grado di esercitare sulle decisioni politiche relative ad appalti, commesse, concessioni, assunzioni e prestazioni di varia natura». «Un condizionamento — ha concluso — che trova al Sud la forma, infinitamente insidiosa per l'ordine democratico e per la vita civile, dell'inquinamento o addirittura del controllo delle istituzioni. Questo è il punto, qui sta l'intreccio perverso che paralizza e corrompe il Meridione». Come affrontare questa situazione d'emergenza? «Ali' epoca della resistenza — ha ricordato la lotti — quando sembrava non esistessero vie d' uscita per il nostro Paese, la soluzione fu indicata dall'iniziativa e dalla mobilitazione di tutto il popolo. Così oggi è altrettanto necessaria la mobilitazione dei cittadini, una grande riscossa per rendere più forte e più autonoma la società civile, più capace di azioni collettive, più in grado di determinare e controllare l'esercizio democratico dei pubblici poteri». [r. cri.]

Persone citate: Came, Camera Nilde

Luoghi citati: Ali', Bellona, Caserta, Roma