Il sogno di Baggio

Magni salva la carriera Gli arbitri aiutano il collega Magni salva la carriera BOLOGNA. Una partita sbagliata non vuol dire carriera finita o comunque rovinata da una pesante punizione. Il Consiglio direttivo degli arbitri riunito a Bologna (va ricordato che la riunione era stata fissata da tempo, quindi non è stata provocata dagli stimoli del momento nero), la pensa così sul caso Magni. Il presidente Campanati e il suo vice, Lombardo, hanno fatto capire che sui fatti di Roma-Napoli c'è stato anche troppo can-can: Magni verrà sottoposto a «fermo tecnico», e basta. Un periodo di «riposo» quindi (due mesi, un'ipotesi) e il ritorno all'attività prima della fine dell'anno. Gussoni, il designatore, non è entrato nel merito dell'operato di Magni al «Flaminio», ma ha detto agli amici: «Era un arbitro giusto per una gara importante, non è vero che non sia adatto a partite di una certa tensione». Fra i punti del fitto ordine del giorno del Consiglio direttivo riunito a Bologna (Campanari presidente, Lombardo vice, Gussoni designatore di A e B, Gonella per la C, Benedetti per i dilettanti, più Trono, Marenco, Vannucchi e Agnolin come rappresentante della categoria) punto-chiave l'elenco degli internazionali da proporre al presidente Matarrese per la ratifica. I sette attuali sono Lanese, Magni appunto, D'Elia, Agnolin, Longhi, Lo Bello e Pairetto. La lista per Matarrese può arri- vare a dieci. Probabili aggiunti: Pezzella, Coppetelli e Baldas. Fra i dieci usciranno fuori i nomi per il Mondiale. Campanari mischia le carte facendo capire che la lista potrebbe essere solo di cinque. E' una battuta, però. Sarà Matarrese a dover sfoltire il gruppo. Ma è certo che Magni nella lista ci sarà. La classe arbitrale è disposta a riconoscere gli errori commessi dai suoi componenti sul campo, ma non accetta quindi processi pubblici e giustizia sommaria. Campanari ha promesso per oggi una conferenza stampa. «Ma non vi diremo — ha anticipato Agnolin — la nostra lista degli internazionali. Sarebbe come mettere in difficoltà la Federcalcio cui spetta il varo ufficiale del gruppo». Agnolin in precedenza era intervenuto a Bergamo al convegno nazionale indetto dal sindacato di polizia Siulp sul problema della violenza negli stadi. Ha detto: «Si dovrebbe parlarne meno, ignorando gli ultras. E, in vista dei Mondiali, mettere al bando gli alcolici in quelle città che dovranno ospitare tifosi inglesi e olandesi. Sarebbe anche bene non scrivere più niente di questi violenti per evitare processi imitativi». E sulla questione degli striscioni: «Nessuno ha il potere di togliere gli striscioni offensivi, ma siccome essi compaiono, mi chiedo da che parte entrino. Debbo pensare che siano già negli stadi». [b.p.]

Luoghi citati: Bergamo, Bologna, Napoli, Roma