Concessa allibi licenza di «sequestro»

Concessa allibi licenza di «sequestro» USA Il ministro della Giustizia ha firmato l'autorizzazione, ma Bush replica: io non ne so nulla Concessa allibi licenza di «sequestro» La polizia federale può arrestare anche all'estero WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Fbi, la polizia federale, è stata autorizzata ad arrestare nei Paesi stranieri, senza il loro consenso, «i fuggiaschi dalla giustizia americana», siano o no cittadini Usa. Di fatto, le forze dell'ordine degli Stati Uniti potrebbero recarsi all'estero e sequestrare i ricercati, in violazione della sovranità nazionale altrui. Lo ha affermato ieri il «Los Angeles Times», precisando che l'autorizzazione è stata data il 21 giugno scorso all'Fbi dal ministero della Giustizia. Secondo l'ufficio legale del ministero, le leggi Usa la giustificano «ampiamente». La notizia ha suscitato enorme scalpore. Il canale normale per la cattura dei fuggiaschi è la richiesta del loro arresto ed estradizione ai Paesi in cui si trovano. Adesso gli Stati Uniti si arrogano invece il diritto di non rispettare le norme internazionali, né le leggi delle altre nazioni, cioè di commetterre reati in terra straniera. Va notato che l'autorizzazione alla polizia federale risponde a una tradizione storica degli Usa. Fino all'80 essa infatti fu quasi sempre in vigore, anche se usata scarsamente. Toccò al presidente Carter revocarla il marzo di quell'anno. Carter ammonì gli agenti dell'Fbi che li avrebbe fatti processare per rapimento se avessero sequestrato qualcuno all'estero. La clamorosa autorizzazione del ministero della Giustizia sembra essere scaturita da tre eventi quasi concomitanti della fine dello scorso anno. Il rapimento nel Mediterraneo, quindi in acque internazionali, proprio ad opera di agenti dell'Fbi, di un terrorista libanese sciita, attratto su uno yacht americano da una avvenente spia. L'incriminazione di traffico di dro¬ ga del dittatore panamense Noriega a Miami, al cui arresto ed estradizione Panama disse naturalmente di no. L'esplosione della violenza mafiosa e dei narcotrafficanti in tutto il mondo, che indusse l'Fbi a lamentare presso il ministero della Giustizia che la sua giuridisdizione si fermasse «alle frontiere Usa» anziché arrivare a Panama, alla Sicilia o alla Columbia. Di fronte alle polemiche causate dalla notizia del «Los Angeles Times» — nessun altro Paese occidentale autorizza una condotta del genere alle sue forze dell'ordine — Bush si è tirato indietro. Il presidente ha dichiarato in una conferenza stampa di non essere al corrente della disposizione del ministero della Giustizia. Ha inoltre chiesto un parere al Segretario di Stato Baker, che a sua volta si è rivolto al suo consigliere legale Sofaer. Minaccia di scoppiare uno scandalo, anche perché Bush continua a invitare i militari panamensi a rovesciare Noriega, e a non escludere che gli Usa possano ricorrere alla Cia (in questo caso sarebbe un'operazione clandestina) o all'Fbi per deporlo (in questo secondo caso sarebbe una operazione i polizia). Il portavoce del Dipartimento di Stato, la signora Tutwiler, ha spiegato come sia nata l'autorizzazione: il ministro della Giustizia Thorbourgh chiese il parere del funzionario competente, l'avvocato dello Stato Barr. Questi gli rispose che l'autorizzazione era legale. In base alle leggi americane, essa entrò pertanto in vigore. Tutwiler ha però sottolineato che nei casi più importanti spetta al Presidente decidere se applicarla, e che di certo Bush si consulterebbe con Baker. Il portavoce non ha escluso che il segretario di Stato chieda che l'autorizzazione sia revocata, [e. e]