Il caccia era un innocuo charter

Il caccia era un innocuo charter Ustica, come è nato e si è risolto il mistero del velivolo sulla rotta del Dc9 Il caccia era un innocuo charter /periti lo avevano identificato già 6 mesi fa ROMA. Non era un caccia «amico» l'aereo che la sera del 27 giugno 1980 percorse la stessa aerovia, in senso inverso, del Dc9 dell'itàvia abbattuto su Ustica. Lo rivelano i due commissari de Manfredi Bosco e Zamberletti, indignati anche con quanti avevano fatto trapelare tali indiscrezioni «menzognere» mentre era ancora in corso l'interrogatorio del capo di Stato maggiore dell'aeronautica Franco Pisano davanti alla commissione parlamentare sulle stragi e il terrorismo. E precisano che il generale, nella lunga notte della sua audizione, aveva invece fatto cenno alla traccia di un velivolo che due minuti prima del disastro si trovava a 80 miglia a Nord-Est del Dc9 e di cui, a 9 anni di distanza, non si conoscevano ancora informazioni. Era certamente un aereo amico, aveva detto il generale, di nazionalità però sconosciuta. Sebbene interpellata sin dal novembre 1988, aveva aggiunto Pisano a sua giustificazione, Civilavia non aveva ancora comunicato il piano di volo di quel velivolo, indispensabile per svelarne così il mistero. Ma la caccia all'aereo fantasma è durata poche ore. E se Zamberletti e Manfredi Bosco non hanno frainteso le parole del generale, come altri, secondo le loro stesse accuse, avrebbero fatto, quel velivolo sconosciuto che solcò lo stesso spicchio di cielo del Dc9 Itavia poco prima della tragedia altro non sarebbe che un aereo civile, un charter inglese della Beautour che volava tranquillamente verso Londra. La notizia, o per meglio dire la spiegazione all'inesistente mistero durato lo spazio di poche ore, è contenuta nella relazione che i periti dell'equipe del professor Massimo Blasi consegnarono al giudice Vittorio Bucarelli nel marzo scorso. Zamberletti e Manfredi Bosco parlano difatti di un velivolo corrispondente alla traccia «AJ 453», classificata «friendly», cioè «amico», rilevata 23 minuti prima dell'incidente a 70 miglia a Sud del luogo del disastro e alle 20,57, due minuti prima, a 80 miglia a Nord-Est. Il numero di codice del trasponder del velivolo, secondo il registro radar di Marsala, è «0226». A pagina 159 della relazione della perizia Blasi è scritto: «Trattasi probabilmente di velivolo a getto con velocità in diminuzione da 475 a 368 miglia all'ora e quota intorno ai 12.200 metri». La traccia viene vista da Marsala l'ultima volta alle 20,57. Nelle pagine successive i periti di Blasi associano però chiaramente il codice «0226» e quindi la traccia «AJ 453» al velivolo della Beautour. Bastava, in sostanza, scorrere le pagine della superperizia per svelare il mistero. O il generale Pisano faceva riferimento ad un altro aereo? Appare difficile pensare che gli esperti dell'Aeronautica abbiano dato un suggerimento così platealmente fuorviante al loro capo di Stato maggiore. Pisano, dicono i commissari, tornerà presto in commissione. E fra le tante cose che dovrà ancora spiegare, chiarirà certamente anche questo che, a prima vista, appare come un inspiegabile incidente di percorso. A pagina 2 della sua voluminosa relazione, il generale scrive di aver ricevuto in data 17 marzo 1980 incarico dal ministro della Difesa Valerio Zanone di svolgere un'indagine per accertare «che tutti i reparti militari abbiano fatto il proprio dovere e seguito le procedure previste». Afferma anche di aver ricevuto dal ministro, il 12 aprile, «la relazione del collegio peritale». E premette: «La ponderosità dell'elaborato e l'impossibilità di accedere in tempi brevi a tutti i materiali e documenti in esso citati non hanno consentito una compiuta presa di conoscenza della perizia nella sua interezza». Al punto da lasciarsi sfuggire anche un particolare importante come questo? Nella ormai rissosa commissione parlamentare, spaccata in due partiti (i favorevoli alle audizioni segrete e i contrari) si sono già formate delle convinzioni. Buona fede per i primi e ulteriori tentativi, per i secondi, di imbrogliare le carte per coprire ancora una volta la verità. [r. con.] I/ LA RICOSTRUZIONE DEL GENERALE PISANO \ IL DC9. ITAVIA \ IN V0L0 SULL' AER0VIA 1 -~ "AMBRA13" ESPL0DE \ I IN V0L0 ALLE ORE 20,59 \ NEI PRESSI Dl USTICA. ALLE ORE 20,36, UN AEREO ■FRIENDLY" [AMICO] VOLA IN SENSO CONTRARIO SULL'AEROVIA "AMBRA 13A 129 CHILOMETRI A SUD Dl USTICA;PROBABILMENTE SI TRATTA Dl UN CHARTER INGLESE

Luoghi citati: Londra, Marsala, Pisano, Roma, Ustica