«Con l'antidroga approvato un errore» di Andrea Di Robilant

«Con ['antidroga approvato un errore» L'ammette il presidente della commissione, basterebbe fumare spinelli per l'esonero «Con ['antidroga approvato un errore» E' l'articolo che evita il servizio militare ai «tossicofili» ROMA. L'articolo 28 della nuova legge sulla droga, che prevede il rinvio del servizio militare per gli arruolati tossicofili, è da rivedere. Lo ha ammesso il presidente della commissione Giustizia Giorgio Covi (pri) appena 24 ore dopo che quella stessa commissione lo aveva approvato. «Il termine "tossicofili" — dice Covi — fa sorgere dubbi sull'applicabilità della norma». Giovedì sera, nella riunione delle commissioni Giustizia e Sanità, la maggioranza aveva approvato senza batter ciglio un articolo '• della controversa legge sulla droga che dice: «Gli iscritti di leva e gli arruolati di leva che vengono riconosciuti dagli ospedali militari tossicodipendenti o tossicofili possono essere giudicati rivedibili per un massimo di tre anni». Trascorso il periodo di rivedibilità — dice ancora l'articolo — possono essere dispensati dal servizio militare. Il termine «tossicodipendente» è sufficientemente chiaro. Ma che cos'è un «tossicofilo»? Chi consuma eroina, ma solo saltuariamente? Chi consuma cocaina e dunque non può essere considerato clinicamente dipendente? Chi consuma solo droghe leggere come la marijuana e l'hashish? In nessun punto la legge lo specifica. «In pratica basterebbe che una recluta dichiari di fumare uno spinello perché sia fatto rivedibile e magari esentato dal servizio militare», ha dichiarato il senatore radicale federalista Lorenzo Strik Lievers. Lo stesso Strik Lievers ha detto di aver presentato un emendamento durante il dibattito di giovedì sera per abolire il termine «tossicofili». «Ma è stato respinto senza nemmeno essere discusso». Paradossalmente — sostengono alcuni esponenti dell'opposizione — una legge che ria¬ sce dall'esigenza di combattere la diffusione della droga rischia di incoraggiare l'uso temporaneo di stupefacenti per evitare il servizio militare. Il senatore Covi non ha saputo spiegare come mai la commissione Giustizia abbia approvato una norma così imprecisa su un tema così delicato. «L'articolo in questione — ha detto — è stato votato proprio nella mezz'ora in cui mi sono dovuto assentare e non avevo la presidenza». Il relatore della legge è il senatore Casoli (psi), ma ieri non è stato possibile raggiungerlo. Durante il dibattito di giovedì, l'unica spiegazione per l'uso del termine «tossicofili» è venuta dal senatore Francesco Perina (de). In seguito ad una obiezione da parte dell'opposizione, egli ha detto che se si fosse usato solo il termine «tossicodipendenti», la norma non avrebbe tenuto conto dei cocainomani, che spesso non vengono considerati clinicamente dipendenti. Ma con l'estensione ai «tossicofili», l'articolo 28 sembra includere anche le decine di migliaia di consumatori abituali o occasionali di droghe leggere che ogni anno vengono reclutati. Secondo il Cocer, il «sindacato» interforze dei militari, «non è azzardato affermare che ormai un soldato di leva su due consuma hashish e marijuana». Il ministero della Difesa per il momento non dà troppo peso alla possibilità che l'introduzione del termine «tossicofili» complichi le esigenze di reclutamento, 'di testo deve ancora essere discusso in aula, al Senato, è poi andrà alla Camera», ha ricordato il sottosegretario Clemente Mastella (de). «Se ci sono delle correzioni da fare, abbiamo il tempo di affrontarle». Andrea di Robilant

Persone citate: Casoli, Clemente Mastella, Francesco Perina, Giorgio Covi, Lorenzo Strik Lievers, Strik Lievers

Luoghi citati: Roma