Prima tories poi europei di Mario Ciriello

Prima tories, poi europei Il piano antinflazione del governo inglese non infiamma la platea Prima tories, poi europei Al congresso Lawson snobba lo Sme LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'applauso è durato due minuti o poco più, un applauso cordiale, caloroso, ma breve. I 3500 delegati al congresso del partito conservatore, a Blackpool, hanno confermato la loro fiducia al cancelliere dello Scacchiere Nigel Lawson, gli hanno teso la mano: ma senza l'ardente entusiasmo degli anni passati. Ed è naturale. Lawson ha disperso le illusioni, ha confermato che continuerà a combattere l'inflazione con la dolorosissima arma dei tassi di interesse, ha sostenuto che «non esistono alternative». Fino a quando? «Fino a quando sarà necessario». Il discorso era atteso con impazienza sul continente europeo, dove un'insufficiente conoscenza della vita politica britannica aveva alimentato la convinzione che Lawson avrebbe annunciato l'adesione dell'Inghilterra allo Sme. Era un'idea assurda. Il cancelliere non ha neppure menzionato l'Europa. Al sistema monetario europeo potrebbe forse dedicare qualche parola Margaret Thatcher, nella sua allocuzione di oggi, venerdì, il medesimo giorno in cui la signora compie 64 anni. Ma non bisogna aspettarsi vistose dichiarazioni. Per ora almeno, la strategia governativa sembra immutata. Una strategia che, secondo le informazioni giunte da Blackpool, esige anzitutto una robusta vittoria nella lotta contro l'inflazione in Gran Bretagna. Dal 7,3 per cento di oggi, il livello più alto in Europa, dovrebbe calare ad almeno il 4 per cento. Questo potrebbe avvenire nella primavera o nell'estate del 1990. Intervistato dalla tv, Lawson ha detto: «Non capisco tutte queste congetture. La nostra politica è chiara. Come il premier ha ricordato al vertice di Madrid, questo governo si è impegnato ad aderire al meccanismo dei cambi dello Sme, come parte della cosiddetta prima fase del processo di unione economica e monetaria». Dunque, Nigel Lawson ha parlato, ma il suo discorso, diretto ai congressisti e non alla city, ricco di retorica ma povero d'indicazioni economiche, non risponde a tutte le domande. I mercati l'hanno accolto freddamente, la sterlina ha perso nuovo terreno, i dubbi persistono. E se la battaglia contro l'inflazione si rivelasse più lunga del pensato? C'è il pericolo di un ennesimo inasprimento dei tassi, ora al 15 per cento, un altro primato europeo? Sopravvivrà Margaret Thatcher alla crescente sfiducia nel Paese, riuscirà a conquistare un quarto mandato? La fortuna le è ancora amica, le offre tempo prezioso, Maggy può attendere due anni prima di indire le elezioni politiche. «Continuerò a prendere ogni misura necessaria, anche se impopolare, pur di mantenere forte e sana la nostra economia», ha dichiarato il cancelliere dello Scacchiere. «Lo so, gli effetti degli alti tassi di interesse sono dolorosi, soprattutto per chi deve pagare un mutuo sulla casa e per i proprietari di piccole aziende. Ma non avevo scelta. Una svalutazione della sterlina era inconcepibile. Il partito conservatore non è mai stato e mai sarà il partito della svalutazione. In un'economia moderna, c'è un solo modo per spezzare l'inflazione, bisogna rendere più caro il denaro preso a prestito. E i tassi — ha esclamato il Cancelliere — sono l'arma più valida». La guerra contro l'inflazione non è mai un blitzkrieg e, anche questa, si sta rivelando ardua, spossante. «Quando scenderanno i tassi? Non vi posso dare una data. Posso dire soltanto: "scenderanno quando non vi saranno più rischi". Occorre pazienza. L'inflazione sembra aver toccato in maggio la sua punta massima, da allora avanziamo nella direzione giusta, ma ammetto che la marcia è lenta». Oggi, dunque, la parola è a Maggy. Non c'è dubbio, annuncerà altre battaglie, altre sfide e altre vittorie. Una folata di ebbrezza per i tories inquieti e smarriti. Mario Ciriello

Persone citate: Lawson, Margaret Thatcher, Nigel Lawson

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Madrid