«Tommy pum pum» e il giallo è risolto di Francesco Cevasco

«Tommy, pum pum» e il giallo è risolto Milano: l'accusa del piccolo Christian fa arrestare l'omicida di un pregiudicato «Tommy, pum pum» e il giallo è risolto Un bambino di 4 anni smaschera l'assassino del padre MILANO. Christian ha 4 anni ed è un bambino sfortunato: ha un papà e una mamma «difficili»; però è sveglio, intelligente, e ha già mandato un assassino in galera: l'uomo che ha ucciso suo padre. Lo dice la polizia, ne è convinto un magistrato. «Tommy, pum-pum fucile», ha detto Christian. E ha detto tutto: a sparare a mio padre, quella notte, è stato Tommy. Cercate Tommy e troverete chi ha ucciso mio padre. Una donna-poliziotto, ha creduto al bambino. Anche se «i grandi», la madre di Christian e un «amico» di famiglia dicevano altre cose. Insisti, insisti, dopo tre mesi, poliziotti e magistrati si sono convinti che quel piccoletto aveva ragione. E, così, una storiacela di morti ammazzati, amori a due a tre e a quattro, di droga e tradimenti, forse, trova una spiegazione. Finisce in galera (con l'accusa di omicidio) Pietro Tornaghi, 32 anni, che gli amici chiamano «Tommy». E con lui Anna Russo, 26 anni, mamma di Christian (favoreggiamento, cioè avrebbe tentato di «coprire» l'assassino), e Pietro Casati, 42 anni, «amico» di famiglia (avrebbe «regalato» un alibi, poi smontato, al killer). Una storia di 3 mesi fa. La sera dell'8 luglio scorso Antonio Erbaglio, 25 anni, il papà di Christian, è assassinato nel suo letto. Erbaglio vive ai confini della città e della legge, ha avuto storie di droga e di furti. La moglie, Anna, racconta: «Ero in bagno, sul ballatoio. Ho sentito gli spari, ma non ho visto niente». E, invece, Christian dice subito: «Tommy, pumpum, fucile». Erbaglio l'hanno ammazzato a fucilate: avrà soltanto 4 anni, quel bambino, vedrà troppi cartoni alla tv, ma vale la pena di capire — dicono i poliziotti — se la vita del suo papà s'è incrociata con quella di un qualche «Tommy». C'è un problema: Christian ha un fratellino più grande, 7 anni, che vive con la nonna e che si chiama «Tommy» pure lui. Fantasie di bambini? Può essere, ma Christian ha anche un padrino che l'ha battezzato e che tutti chiamano «Tommy». E' Pietro Tornaghi. Ma lui ha l'alibi: «Ero al bar Garden di Senago. Chiedetelo a Pietro Casati: era con me». Casati conferma. Ma c'erano altre persone al bar «Garden» quella sera. E quei due non se li ricordano proprio. Alla fine il giudice Biagio Insacco si convince che tutti mentono (tranne il piccolo Christian). Anche la madre: perché avrebbe tentato di far dire a Christian che quando il padre fu ucciso tutti e due, mamma e figlio, erano in bagno? Il giudice manda i poliziotti ad arrestare madre, padrino e amico di famiglia. E, cercando un movente al delitto, scopre altre cose. Che Erbaglio aveva avuto, due anni fa, una storia d'amore con la «fidanzata» di Tornaghi, una ragazza di 19 anni in attesa di un figlio. Che le due coppie — Erbaglio e Anna Russo, Tornaghi e la diciannovenne — avevano vissuto nella stessa casa per un mese e mezzo prima del delitto. Che Erbaglio era un violento e picchiava la moglie. Che Erbaglio e Tornaghi erano sospettati di aver fatto insieme delle rapine. Che Erbaglio era stato coinvolto in storie di droga. Come abbia messo insieme questi tasselli, non si sa. Si sa che ha creduto a Christian quando ha detto: «Tommy, pum-pum, fucile». E che, a 4 anni, quel bambino magro e sveglio finirà in qualche istituto. Francesco Cevasco

Luoghi citati: Milano, Senago