A Dresda il Gorbaciov tedesco di Tito Sansa

A Dresda il Gorbaciov tedesco A Dresda il Gorbaciov tedesco Hans Modrow, Segretario locale del partito Un riformista che piace ai sovietici BERLINO DAL NOSTRO INVIATO «Gorby» e «Modrow» gridavano lunedì sera i 70 mila dimostranti scesi nelle strade di Lipsia per chiedere riforme. I pochissimi giornalisti occidentali ai quali era riuscito di raggiungere la città, dichiarata off-limits per gli stranieri, non capivano. Cosa stava mai urlando la folla? Invocava il nome di Hans Modrow, nientemeno che segretario del partito del distretto di Dresda, considerato l'«uomo della speranza». Che Modrow comandi a Dresda, la città rivale, a quelli di Lipsia non importa, l'obiettivo è che vada al potere a Berlino. Hans Modrow, classe 1928 (ma dimostra meno dei 61 anni), è il personaggio più popolare nella Ddr. Alla domanda «Chi può venire dopo Erik Honecker?» rivolta a cittadini qualunque della Germania comu¬ nista, la risposta è quasi sempre «Forse Modrow». Qualcuno azzarda anche un altro nome, quello di Gùnther Schabowski, il cinquantenne segretario del partito del distretto di Berlino. Ex direttore del quotidiano del partito Neues Deutschland (dal quale ha dovuto uscire per le sue critiche al fallimento della politica economica), Schabowski piace alle folle perché non ha molti peli sulla lingua, ma non ha il supporto all'interno del partito. E' membro del Politbjuro e — dicono — durante le riunioni si batte vivacemente affinché vengano avviate riforme. La vecchia guardia che fa blocco intorno al quasi ottantenne Erik Honecker lo guarda con sospetto, considerandolo un ragazzo contestatore. Da tempo invece lenta e silenziosa è stata l'ascesa di Hans Modrow, la sua posizione si è consolidata, benché l'«uomo della speranza» non sia mem¬ bro del Politbjuro e (affinché non desse fastidio alla gerontocrazia stalinista berlinese) sia stato relegato in provincia a Dresda. Modrow è gradito ai compagni del partito perché — come Gorbaciov — vuole consolidare e rendere efficiente il socialismo; è amato dalle folle per la sua onestà e il suo moralismo, la sua correttezza e le sue capacità organizzative; è apprezzato dalla Chiesa Luterana e dagli intellettuali per i suoi modi democratici e antiautoritari. Figlio di un operaio, cresciuto in un villaggio, Modrow imparò il mestiere del fabbro. Prima della fine della guerra, appena sedicenne, fu reclutato per servire nella contraerea. Catturato dai Russi, i 4 mesi e mezzo di servizio militare prestato sotto il nazismo gli costarono 4 anni e mezzo di prigionia nell'Unione Sovietica. Quando tornò in patria, la Ddr comunista era già nata, lui divenne funzionario del partito e ripartì per Mosca per studiare. L'ex fabbro si forgiò alla scuola del partito e studiò economia, diventando il perfetto funzionario tecnocrate della nuova generazione. Nel 1973 fu «promosso e rimosso»: lasciò la centrale berlinese e, a 45 anni, divenne primo segretario del partito a Dresda, l'ex metropoli dell'arte e della cultura distrutta da un bombardamento alleato. Tra i meriti maggiori del segretario del partito vi è appunto la partecipazione alla ricostruzione della «Firenze sull'Elba» e (agli occhi della popolazione locale) la rivalutazione della città nei confronti di Berlino. La secolare rivalità e avversione tra Sassoni e Prussiani ha trovato in lui — dicono — un condottiero, la base del partito si è arroccata intorno a lui, elevandolo controvoglia quasi al rango di principe locale. Ciò che soprattutto ha contribuito alla sua popolarità è stato l'impegno per migliorare il socialismo, «non solo quaggiù ma in tutta la Repubblica, a cominciare da Berlino». Interessante è che a favore di Modrow si sono dichiarate due persone al di sopra di ogni sospetto: l'ex capo dei Servizi Segreti, Mischa Wolf, e l'incaricato d'affari dell'Ambasciata sovietica a Berlino Est, Valentin Kopeltzev. Il vice ambasciatore di Mosca, quando gli è stato chiesto se vedesse nella Ddr un possibile Gorbaciov, ha risposto, senza fare nomi: «Ce l'avete già, sta a Dresda». Nella Ddr da ieri il dialogo tra riformisti e partito è cominciato: Modrow non vi partecipa. Di lui non si sente parlare. Si tiene in disparte, aspettando che arrivi il suo momento. Tito Sansa