Zoff para tutti i colpi

Zoff para tutti i colpi Il tecnico difende la Juventus in crisi di risultati e di gioco Zoff para tutti i colpi Boniperti: «Lasciatelo lavorare» TORINO. Le mani di Dino Zoff sventano in corner le voci secondo le quali davanti a lui non ci sarebbe un futuro da tecnico della Juventus. E parano, respingono, i colpi che dopo la sconfitta con l'Atalanta sono stati sferrati alla squadra, in crisi di risultati ma anche di gioco. «Sono abituato alle critiche, da 28 anni sto nel calcio e ne ho sentite di tutti i colori, ma io penso al domani più che al dopodomani», sbotta l'allenatore. E aggiunge, con filosofia: «Nella vita e quindi anche nel calcio alti e bassi si rincorrono, ma come sempre si esagera nell'esaltare i momenti positivi e quelli negativi. Io rimango ottimista, tutti sbagliano, l'importante è cercare di sbagliare meno degli altri». La società, del resto, fa blocco attorno al suo allenatore. Da Boniperti viene una chiara risposta a chi ha definito il tecnico «abbandonato» da piazza Crimea. Dichiara il presidente bianconero: «Certe voci inopportune, che non sono motivate da nulla, fanno soltanto male al nostro ambiente. Lasciamo lavorare Zoff con serenità affinché possa svolgere la sua attività nelle condizioni ideali». Spiega il tecnico bianconero: «Nella Juve la sindrome della vittoria che non viene è accentuata dal fatto che negli ultimi quindici anni questa squadra ha mietuto successi ovunque. Sarò monocorde, piatto, monotono, ma insisto, questa Juve può disputare un buon campionato, non cambio i miei giudizi per una sconfitta». Che cosa sta succedendo allora? «Intanto tre assenze come quelle di Zavarov, Aleinikov e Schillaci non devono servire da scusante, ma non vedo perché non debbano pesare, se pesano quando succede alle altre squadre. C'è stata una flessione fisica e la paura di sbagliare. Nei primi 15' della gara con l'Atalanta è sembrato che la palla scottasse tra i piedi dei miei giocatori. Bisogna ritrovare equilibrio per uscire dall'occhio del ciclone. I progetti su Vialli e Baggio non mi appartengono. Ho detto tempo fa che c'era rimpianto per il mancato arrivo del sampdoriano, ma sono discorsi dell'estate. In quanto al gioiello viola si sta imponendo, merita fiducia ma deve confermarsi ad alto livello». Zoff confida nel rientro di Schillaci a Parigi, spera nella rabbia di Aleinikov e Zavarov reduci dalla sconfitta con l'Urss nelle qualificazioni mondiali. «Se giochiamo al completo abbiamo cinquanta probabilità di passare il turno con il Paris Saint-Germain, la Coppa ci restituirà morale». Tricella è uno dei più amareggiati. Sostiene il libero, bersaglio principale delle critiche che riguardano i giocatori: «Quando si vince i meriti vengono divisi per undici. Appena si perde la colpa è dei soliti uno o due. Personalmente essere sotto accusa non mi fa piacere ma non so cosa farci. Non farei drammi se dovessi finire in panchina. Mi spiace soltanto che leggendo i giornali sembra che io abbia disputato con l'Atalanta una partita allucinante quando chi ha visto la partita non è stato dello stesso parere». Zoff andrà sabato a «spiare» il Paris Saint-Germain nell'incontro di campionato che la squadra di Ivic gioca a Mulhouse. Intanto da oggi sono in vendita i biglietti per l'incontro di ritorno in programma al Comunale mercoledì 1° Novembre con inizio alle 18. L'opzione per gli abbonati scadrà il 20 ottobre. Questi i prezzi: tribuna centrale 130 mila lire; distinti centrali numerati 80 mila; distinti numerati laterali 60 mila; distinti e parterre 30 mila; curve 15 mila. [f. bad.] t' • ^ Boniperti nonno. Il presidente bianconero con la figlia, il nipotino Tommaso e il genero

Luoghi citati: Mulhouse, Parigi, Torino, Urss