Si profila la pace con Berlusconi di V. S.

Si profila la pace con Berlusconi Si profila la pace con Berlusconi Ultime mosse del lungo negoziato di Segrate mentre resta sospesa la Cartiera di Ascoli MILANO. A che punto è la questione Mondadori? Non si riesce a capire con precisione. Carlo Caracciolo ha in mano le fila della complessa trattativa che dovrà definire il nuovo accordo di sindacato e, a quanto si dice, dovrebbe nei prossimi giorni incontrare Silvio Berlusconi. Intanto, sempre Caracciolo, è entrato con il 2,3% nella Cir (azionista di riferimento di Mondadori), una conferma che i legami tra lui e Carlo De Benedetti restano saldi. In sede Cir, ieri, De Benedetti, pur dicendosi disponibile all'ingresso di altri azionisti di minoranza in Mondadori, ha però ricordato che «esiste da tempo un accordo tra la Cir e la famiglia Formenton, successivamente allargato a Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari» ed ha aggiunto I di essere disposto ad associare j a questa intesa azionisti mino| ri, purché le «proposte non siai no incompatibili con il ruolo che Cir ha in Mondadori». L'ingresso di Caracciolo in Cir e le parole di De Benedetti lascerebbero quindi intendere che, nonostante si stia lavorando per un'intesa che riconosca in Mondadori degli spazi a Silvio Berlusconi, tuttavia rimane in piedi, prioritario, l'asse di alleanza De Benedetti-Caracciolo che, di conseguenza, non può non comprendere la famiglia Formenton. Chi possano essere questi azionisti di minoranza non è chiaro. Si sa che a Berlusconi non dispiacerebbe un ritorno di Leonardo Mondadori, ma questa strada appare oggettivamente difficile. Potrebbero, se mai, alzare le loro quote in Amef alcuni dei partner ancora presenti, come ad esempio Jody Vender, e potrebbe entrare nella finanziaria lo stesso Caracciolo, un'ipotesi che è già stata formulata. D'altro canto, a Berlusconi verrebbe garantita una presenza anche nel consiglio Mondadori, dal quale è oggi escluso. Il rafforzamento di queste presenze in Amef diverrebbe possibile grazie a titoli messi a disposizione da Berlusconi stesso, nel quadro di un patto sindacale rinegoziato. Berlusconi alleggerirebbe così il suo impegno finanziario, pur garantendosi più peso. Intanto, continua a restare sospeso il titolo della Cartiera di Ascoli. Come da accordi, altri dettagli sull'operazione Ascoli sono stati sottoposti lunedì al vaglio della Consob. Evidentemente, qualche particolare è risultato non chiaro, dal momento che non se ne è saputo più nulla. Ieri, comunque, lo stesso De Benedetti ha fornito un dato in più: lo scorporo delle attività industriali e la cessione del controllo di esse frutterà alla Cartiera di Ascoli 212 miliardi liquidi. [v. s.]

Luoghi citati: Milano, Mondadori, Segrate