«L'alieno vaporizzò un ragazzo»

«L'alieno vaporizzò un ragazzo» URSS Sovetskaya Kultura ricostruisce la «visita» di un Ufo a Voronez il 27 settembre «L'alieno vaporizzò un ragazzo» / testimoni: «Era armato e accompagnato da un robot» MOSCA. Un alieno con tre occhi e un robot sono sbarcati da un Ufo, atterrato nel parco della città sovietica di Voronez, «vaporizzando» con un'arma sconosciuta un ragazzo di sedici anni che, però, è rapidamente ricomparso. E' quanto ha scritto ieri il quotidiano «Sovetskaya Kultura», unico organo di stampa sovietico a riprendere l'annuncio a sensazione della «Tass» che ha fatto il giro del mondo. «Sovetskaya Kultura», che ha ripreso la notizia spiegando che «secondo la regola d'oro del giornalismo, al lettore bisogna dire tutto», ha mobilitato il suo corrispondente a Voronez, che ha ricostruito, attraverso una serie di testimonianze, la vicenda dell'Ufo. Un'astronave extraterrestre è atterrata alle 18.30 del 27 settembre scorso. Alcuni ragazzi avevano già avvistato in cielo una sfera di colore rosso scuro del diametro di circa dieci metri, che prima di posarsi al suolo aveva sorvolato il parco per qualche minuto, per poi scomparire e ricomparire per l'atterraggio. Mentre la folla si raccoglieva sul luogo dell'atterraggio, sul lato inferiore della sfera si è aperto un oblò, attraverso il quale è stato visto un extraterrestre — con tre occhi e alto circa tre metri — che indossava una tuta argentea e stivali color bronzo. Sul petto aveva un disco. La creatura è uscita dall'oblò accompagnato da un altro essere che assomigliava ad un robot. Un ragazzo di sedici anni ha cominciato a urlare di paura, ma l'alieno si è voltato verso di lui con occhi scintillanti e il ragazzo è ammutolito: non riusciva più a muoversi. Mentre le altre persone gridavano terrorizzate, le due creature e l'oggetto volante sono scomparsi. Cinque minuti dopo, però, so¬ no ricomparsi: l'alieno aveva in mano quella che sembrava essere un'arma, un tubo lungo mezzo metro: l'ha puntato contro il ragazzo e lo ha fatto scomparire. A quel punto l'alieno è rientrato nella navicella. Contemporaneamente il ragazzo è ricomparso. Il corrispondente del giornale non mette in dubbio la credibilità dei testimoni, che, riferisce, forniscono tutti versioni analoghe. Sull'episodio indaga ora una commissione composta di fisici e biologi, che si occupa di fenomeni «anomali». Ma le smentite, almeno parziali, provengono dal direttore dell'Istituto di geofisica di Voronez, Ghenrikh Silanov, il quale, intervistato dall'«Associated Press», ha corretto alcune affermazioni che aveva rilasciato alla «Tass». «Non dovete credere a tutto quello che scrive l'agenzia — ha detto Silanov — solo una parte di quello che hanno scritto proviene da noi». Il professore, che, secondo la «Tass», confermava l'origine extraterrestre di un sasso rinvenuto nei pressi del luogo dell'«epifania spaziale», ha spiegato: «Il sasso del quale si sosteneva la natura extraterrestre è in realtà un pezzo di minerale di ferro, che può anche aver avuto origine sul nostro pianeta». Certo, ha aggiunto, nel parco di Voronez sono stati individuati i segni di quello che può essere considerato «un atterraggio extraterrestre» — quattro tacche di 4-5 centimetri ai vertici di un rombo — ma simili depressioni simmetriche possono derivare anche dalla perdita di un condotto sotterraneo, da una depressione sotterranea o da altri fenomeni geologici. A complicare il «mistero», la telefonata con Voronez si è interrotta prima che lo studioso potesse rilasciare altre dichiarazioni. [Agi]

Luoghi citati: Mosca, Urss, Voronez