«Comunisti voi siete il pci»

«Comunisti, voi siete il pci» Il leader della vecchia guardia in un articolo su «Marxismo oggi» «Comunisti, voi siete il pci» Cossutta si rivolge alla base contro Cicchetto ROMA. La strigliata del segretario Occhetto nell'ultimo Comitato centrale del pei non è bastata a scoraggiare Armando Cossutta. In un articolo per la rivista Marxismo oggi, il «ribelle» rincara la dose e iancia un vero e proprio appello a quanti nel partito «si sentono e vogliono essere comunisti di nome e di fatto» affinché «trovino i modi per far sentire la loro voce, per trovarsi, per farsi valere come componente comunista, viva e feconda, del pei». In pratica, un'affermazione di principio e una dichiarazione di guerra: i veri comunisti siamo noi. Suffragata dal seguito dell'articolo: «Il pei non è più un partito comunista, su questo non vi possono essere dubbi, ma entro il pei permangono tanti, tanti comunisti», i quali hanno il pieno diritto-dovere di partecipare alla gestione politica del partito. Più esplicitamente ancora, ironizzando sulla replica irritata di Occhetto («ma, si sa, la calma è dei forti»), Cossutta aggiunge: adombrare, come ha fatto il segretario, «un avvertimento, cioè la minaccia di separazione dal pei dei dissenzienti, è cosa un po' troppo grossa e anche buffa con i tempi che corrono. A chi è rivolto l'avvertimento? Ai comunisti? La cosa" -^radossale quando si pensa che nel pei c'è invece chi non si s jnte più comunista e del pei vuole cambiare il nome oltre che la natura. No, non sono i comunisti che devono andarsene dal pei». Il nuovo corso? La condanna di Cossutta è senza attenuanti: «Molta propaganda, molta immagine, molto moto agitatorio, ma scarse azioni politiche reali e quasi nulli i risultati. Persino sul piano programmatico le posizioni paiono deboli». La polemica su Togliatti? «E' stata determinata dai suoi promotori freddamente». Ma «i comunisti non accettano il ripudio di Togliatti proprio perché dietro la sconfessione storica si palesa la conversione politica». Eppure la «conversione» è in atto anche all'Est... Cossutta non lo nega: «Nessuno è cieco: siamo di fronte a una crisi gravissima che segna probabilmente la fine di un'epoca, sicuramente la fine di concezioni e di pratiche del socialismo, anche aberranti, che si erano affermate in un periodo di guerra e in condizioni di miseria». Ma «chi liquida questo travaglio, questo trapasso epico, con formulette banali, come quelle del "fallimento definitivo dèi comunismo", dimostra di non capire nulla della storia». Insomma, dice Cossutta, il comunismo non è morto, sta solo «inventando e costruendo il suo nuovo modo di essere, in un periodo di pace e in condizioni di benessere». [r. i.j

Persone citate: Armando Cossutta, Cossutta, Occhetto, Togliatti

Luoghi citati: Roma